Lennox, il cane illegalmente condannato a morte in Irlanda: il mondo si mobilita per salvarlo

mercoledì 11 luglio, 2012

ROMA, 11 LUGLIO 2012 – “Vorremmo cogliere l'occasione per ringraziare ancora tutti voi per i vostri messaggi di sostegno. Siamo spiacenti di comunicare che, al momento, il consiglio cittadino di Belfast sembra essere intenzionato ad uccidere il nostro ragazzo. Nonostante le precedenti rassicurazioni del contrario, ci è stata negata la possibilità di dirgli addio. Ci è stato anche detto che non potremo avere ilo suo corpo e portare Len a casa. Siamo stati comunque informati che riceviamo ‘alcune’ ceneri per posta.”

Questo l’ultimo comunicato ufficiale rilasciato dalla famiglia di Lennox, il cane meticcio sequestrato a Belfast due anni fa e condannato a morte perché somiglia ad un pitbull, razza considerato pericolosa e quindi messa fuori legge dal governo dell’Irlanda del Nord.[MORE]

Sette anni fa, la famiglia Barnes accolse un cucciolo meticcio, incrocio fra un American Bulldog, uno Staffordshire Bull Terrier e un Labrador, che presto divenne il migliore amico e compagno di giochi della piccola Brooke, una ragazzina disabile oggi dodicenne. Il 19 Maggio 2010 le guardie zoofile della città sequestrano Lennox per condurlo in un canile non precisato, al fine di eseguire la condanna a morte, dato che le misure del suo muso potevano corrispondere a quelle di un cane di razza pitbull.

Da quel momento, alla famiglia non è mai stato concesso di vederlo o di ricevere qualche notizia sul suo stato di salute, nonostante numerose richieste, un ricorso alla magistratura e tante lacrime versate da parte della piccola Brooke. Ma i Barnes non si sono arresi e hanno cercato in tutti i modi di attirare l’attenzione mediatica sul caso del loro cucciolo, al fine di convincere il consiglio comunale di Belfast a cambiare la sentenza, cosa che, secondo la legge, dovrebbe essere accaduta già da molto tempo.

Gli esami del DNA effettuati su Lennox hanno infatti dimostrato che, nelle sue vene, non scorre neanche la più piccola coccia di sangue pitbull e la sua detenzione e condanna a morte è, quindi, un atto completamente fuori legge, oltre che chiaramente disumano.

Le forti pressioni mediatiche provenienti da tutto il mondo, compreso il Primo Ministro dell’Irlanda del Nord Peter Robinson e la famosa dog trainer Victoria Stilwell, che ha proposto di portare Lennox con sé negli USA e che il consiglio della città si è addirittura rifiutato di incontrare, hanno spinto il consiglio cittadino di Belfast a sospendere, a poche ore dall’esecuzione, la condanna a morte prevista per il 10 Luglio, salvo poi riconfermarla a data da destinarsi nel giro di una manciata di minuti.

Il motivo di tanto accanimento nei confronti di un cane che non si è mai mostrato protagonista di alcun tipo di atto di violenza o di comportamento aggressivo sfugge a molti, anche alla luce del fatto che le prove certe e scientifiche confermino la non appartenenza di Lennox alla razza bollata come pericolosa. L’unica obbiezione che si potrebbe portare avanti e che risulta, comunque, fallace e campata in aria, è quella relativa alle misure del suo muso, ma la storia ha dolorosamente insegnato quanto folle e inumano sia condannare un qualsiasi essere vivente, a qualunque specie esso appartenga, solo a causa di alcune caratteristiche fisiche.

L’unica speranza di salvare Lennox è che le autorità cittadine di Belfast, grazie anche alla pressione subita dalla consapevolezza di essere sotto gli occhi dell’opinione pubblica mondiale, decidano di annullare questa illegale sentenza, lasciando da parte l’imbarazzo derivato dall’ammettere, davanti a tutto il mondo, di essere stati in errore per più di due anni e di essersi accaniti ingiustamente per niente.
Perché ammettere di aver sbagliato mentre l’intero mondo ti guarda è sicuramente difficile, ma uccidere un innocente senza colpa alcuna è l’atto più riprovevole che si possa commettere.

Aggiornamento delle 14:56 - Il consiglio dittadino di Belfast ha annunciato che Lennox è stato "umanamente addormentato per sempre." Quasi superfluo sottolineare il fatto che, nella sua prigionia e nella sua morte, non cia stato nulla di umanamente accettabile.

(foto www.examiner.com)

Elisa Lepone

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