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ROMA, 3 GIUGNO – Ammontano a 780 gli emendamenti che complessivamente dovranno essere votati dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera alla legge elettorale, a partire dalle 14 e 30 di questo pomeriggio. Ai 417 già presentati si sono infatti aggiunti altri 363 subemendamenti all'emendamento del relatore Emanuele Fiano. A farlo sapere è il presidente della Commissione, Andrea Mazziotti, su Twitter.[MORE]
M5s e modello tedesco Al momento sembra essere in vantaggio il modello tedesco, sul quale i dissensi interni al Movimento 5 stelle, sono stati spenti nella giornata di ieri con un gelido post di Beppe Grillo. Il leader pentastellato ha infatti ricordato non solo la necessità di rispondere al volere degli iscritti (che si è espresso positivamente alla legge con percentuale pari al 95%, ndr) ma anche la volontà del Movimento di andare ad elezioni anticipate, così come già manifestato dopo il referendum costituzionale.
Il Pd e il testo Fiano I malumori sul modello tedesco permangono nel mondo del centrosinistra, gli orlandiani in commissione Affari Costituzionali, si batteranno per eliminare le pluri-candidature dal testo di Emanuele Fiano. Il testo Fiano, improntato sul proporzionale, non piace neanche a Walter Veltroni, primo segretario del Pd, che ricorda la vocazione maggioritaria del partito e sottolinea come il testo Fiano non corrisponda al sistema tedesco. "Con il proporzionale si torna agli anni Ottanta", attacca Veltroni giudicando "un errore gravissimo" la prospettiva di un'intesa Pd-FI.
"E' una legge elettorale peggio della Prima Repubblica, quando almeno si potevano scegliere i parlamentari. Questa volta nemmeno questo potrà essere concesso agli elettori italiani", è il durissimo commento dell'ex premier Enrico Letta mentre anche Pier Luigi Bersani parla di "tedesco truccato" e avverte: "su voto disgiunto e capilista si rischia l'incostituzionalità". Critiche che il Pd non lascia senza risposte.
"Le larghe intese ci sono già state. Figlie del maggioritario", ricorda il presidente del Pd Matteo Orfini mentre Andrea Marcucci si rivolge agli ex Pd: "Bersani nel 2013 scelse di votare con porcellum. Mdp non ha titoli per parlare di nominati". E un altro nodo che potrebbe avere appoggio da più di un partito è quello del voto disgiunto, previsto tra l'altro dal modello tedesco.
Maria Azzarello