Lega Nord, spot elettorale con immigrati: «Non venite in Italia a fare la fame»
Politica Lombardia

Lega Nord, spot elettorale con immigrati: «Non venite in Italia a fare la fame»

mercoledì 7 maggio, 2014

MILANO, 7 MAGGIO 2014 - «Nemo propheta in patria», ovvero “nessuno è profeta in patria propria”. Si potrebbe prendere spunto da questa frase evangelica per commentare la trovata, o se si preferisce l’iniziativa, promossa dal consigliere regionale in Lombardia, Angelo Ciocca, appartenente alla Lega Nord e candidato alle prossime elezioni europee.

Il consigliere Ciocca, infatti, ha pensato bene di realizzare un spot elettorale, a suo dire contro la clandestinità, durante il quale 5 immigrati, provenienti da India, Pakistan, Sri Lanka, Angola e Paesi Arabi, invitano i propri connazionali, attraverso le loro rispettive lingue madri, a «non venire in Italia a fare la fame». Un modo quantomeno curioso e del tutto inutile per risolvere quella che è una crisi sociale ed umanitaria complessa e ben più ampia. Ma tant’è, come dice l’adagio “al peggio non c’è mai fine”. «Questo è un paese che sta attraversando una gravissima crisi economica – afferma il terzo immigrato presente nel video – le cose vanno male da anni e anche gli immigrati ne risentono».

Sulla stessa lunghezza il messaggio di un altro immigrato, dal sorriso beffardo, il quale spiega come «L’Italia insieme alla Spagna e alla Grecia è il Paese più povero in Europa», «quindi non illudetevi – prosegue un altro – ormai l’Italia non può offrire più niente a nessuno. Non venite più qui perché sarete condannati alla fame». Nell’ultimo atto affidato alle parole degli immigrati, ecco l’appello finale: «A tutti gli africani non pagati gli scafisti perché sono degli assassini e per favore non pagateli».[MORE]

Dulcis in fundo le parole del candidato Angelo Ciocca, che spiega le ragioni della sua candidatura al Parlamento Europeo: «Voglio contrastare la clandestinità, chi vuole sostenere questo progetto di respingimento della clandestinità voti Lega Nord». Nella capacità di saper discernere il reale contenuto del video, che muovendo da una fantomatica solidarietà nei confronti degli immigrati, definiti tuttavia clandestini, indica proprio in loro una causa della disoccupazione in Italia, vi è forse la possibilità di trovare un “buon profeta” per il Belpaese e per l’Europa.

(Immagine da lastampa.it)

Giovanni Maria Elia

 


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