Lega, bonus per insegnanti del Nord. "Stop all'invasione dei meridionali"
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Lega, bonus per insegnanti del Nord. "Stop all'invasione dei meridionali"

mercoledì 15 giugno, 2011

ROMA, 15 GIUGNO 2011 – Dalla Lega la ridicola proposta di assegnare quaranta punti in più in graduatoria per gli insegnanti residenti nella provincia della scuola nella quale chiedono di lavorare.

L'emendamento contenuto nel decreto sviluppo pensato dalla Lega Nord si pone come una difesa per gli insegnanti del nord dalla “concorrenza” dei loro colleghi meridionali. Il territorio padano sarebbe così finalmente libero dall'ingombrante presenza dei meridionali che lo affollano.[MORE]

L'emendamento, ha come prima firma quella di Paola Goisis, capogruppo della Lega in commissione Cultura, ed è supportata da tutti i componenti del Carroccio delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, quelle che esaminano nel merito il decreto sviluppo. La proposta chiede che dal prossimo anno scolastico, cioè il 2011-2012 nelle graduatorie ad esaurimento verranno assegnati i punteggi per titoli seguendo l'attuale legge: a essi si aggiungeranno “ulteriori 40 punti per la permanenza nella provincia di appartenenza”.

“No all'invasione da parte degli insegnanti meridionali. No allo stravolgimento delle graduatorie. Come Lega dobbiamo tutelare i nostri docenti. Ci sarà un'invasione di persone dal sud perché da noi ci sono più possibilità di inserimento”, afferma a chiare lettere Paola Gioisis.

La proposta ha diviso la maggioranza. Il governo non ha dato parere favorevole ma si è rimesso alla decisione dell'aula. Dall'opposizione, intanto, arrivano accuse di razzismo e incostituzionalità.
“Questo è inqualificabile razzismo. La qualità degli insegnati deve essere valutata in base alla preparazione e dedizione al lavoro, non in base alla loro residenza o regione di appartenenza”, dice Leoluca Orlando, portavoce dell'Italia dei valori.

La Lega ci aveva già provato a bloccare i trasferimenti, ma la proposta fu bloccata dalla Consulta che la definì incostituzionale.
“Viola il principio di uguaglianza”: così si espresse la Consulta ed è probabile che lo faccia  anche questa volta.


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