Lega Araba e Ue condannano odio religioso; si teme un altro venerdì di proteste nel mondo islamico
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TUNISI, 21 SETTEMBRE 2012- Una città silenziosa, tranquilla, in una mattina di consueta routine; è così che gli inviati del'Ansa descrivono il centro di Tunisi, nel giorno in cui il Ministro dell'Interno, avvalendosi di prerogative garantite dallo "stato di emergenza", ha vietato ogni tipo di manifestazione e assembramento in città, e il transito dei mezzi nelle pricipali arterie stradali, per evitare nuove proteste legate alla pubblicazione di vignette satiriche con protagonista il profeta Maometto sulle pagine del settimanale parigino Charlie Hebdo.
Chiuse scuole, uffici, e ambasciata francesi, e porte serrate in misura cautelare anche per le sedi diplomatiche di Stati Uniti e Germania; già, perchè stando a quanto annunciato dal Financial Times Deutschland, anche la macchina della satira tedesca sarebbe in pieno fermento, e presto il magazine "Titanic", che in passato scelse come vittima Benedetto XVI, potrebbe decidere di dedicare all'Islam un intero, dissacrante, numero.[MORE]
Intanto, una nota congiunta di Lega Araba, Unione Africana, Conferenza Islamica e Unione Europea torna sul tema, richiamando l'opinione pubblica al rispetto per la libertà di espressione, ma anche per le figure di tutti i profeti; condannando fermamente l'incitamento all'odio religioso, le quattro organizzazioni invitano alla calma, ribadendo l'impegno per l'istituzione di misure internazionali anti-blasfemia.
Anche il governo pachistano lancia un appello ai suoi cittadini, perchè dimostrino pacificamente contro il film anti-Islam; quelle offese al Profeta che il primo Ministro del Paese ha definito in conferenza stampa "inaccettabili", non giustificano atti di violenza, come quelli tuttora in corso a Islamabad e Rawalpindi, dove un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine sta tentando di arginare una folla che non esita a sfondare i cordoni di sicurezza e a prendere di mira le ambasciate occidentali.
Servizi di telefonia mobile bloccati in 15 città del Pakistan, mentre sarà in corso la giornata dedicata "all'amore per il Profeta Maometto", con cortei e veglie di preghiera; il Dipartimento di Stato Americano, intanto, invita tutti i cittadini degli Stati Uniti ad evitare viaggi nella regione, e a "tenersi alla larga" dalle manifestazioni.
Chiuse, oggi, anche le sedi diplomatiche Usa in Indonesia, per paura di nuove proteste nel giorno di preghiera per i Musulmani; "The innocence of Muslims" è stato censurato poche ore fa anche dal governo di Singapore, che per "ragioni di sicurezza", ha bloccato l'accesso alla risorsa video, come già era accaduto negli scorsi giorni in Indonesia, Malesia, India e Arabia Saudita.
(nella foto, la copertina di Charlie Hebdo; immagine da www.poitica24.it)
Simona Peluso