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NAPOLI, 10 MAGGIO - Il Napoli perde al Via del Mare e rallenta la corsa alla Champions diretta.
La squadra partenopea è apparsa svogliata e priva delle motivazioni che ne hanno caratterizzato il cammino quest’anno, e lascia 3 punti d’oro ad un Lecce in piena lotta salvezza, che alla fine merita ampiamente la vittoria.
Eppure proprio considerando la stagione incredibile che stanno disputando, gli azzurri non possono e non devono accontentarsi del 4° posto matematico, che regala si la Champions, ma attraverso quei preliminari che si sono rivelati spesso fatali per chi li ha disputati, condizionando negativamente non solo il cammino europeo ma anche quello nazionale.[MORE]
E’ probabile che le continue voci sul futuro di Mazzarri abbiano inevitabilmente inciso sul morale del gruppo.
Il grande pregio dell’allenatore finora è stato proprio la creazione di un gruppo solido resistente e grintoso, che non conosce resa ed è pronto a qualsiasi impresa all’insegna del “tutti per uno, uno per tutti”.
Detto questo, non si capisce perché D’Artagnan stia lanciando segnali di abbandono ai suoi fidati e fedeli moschiettieri, ancor prima di aver conquistato Parigi.
Se le sue incertezze sono dovute alla preoccupazione che De Laurentiis non sia pronto ad investire affinché il Napoli sia all’altezza della Champions League, è comprensibile la sua indecisione ma comunque non condivisibile il suo comportamento di questi giorni.
Se invece è semplicemente attratto dalle sirene juventine, la comprensione lascia il posto ad un attonita domanda: perché?
Perché abbandonare la nave più bella proprio mentre, navigando nel mare più limpido che ci sia, raggiunge l’isola perfetta?
Perché rinunciare a coltivare il sogno di un’intera città che stravede per la grinta che trasmette ai suoi giocatori?
Perché salutare un gruppo che ha dato tutto quello che aveva proprio perché spinto dalla sua guida?
In attesa che il tempo risponda a queste domande, resta la sensazione che sarebbe stato più opportuno chiudere il discorso sul futuro assicurando al 101% la permanenza, per poi magari smentirsi clamorosamente a campionato finito e Champions raggiunta, motivando le bugie con la volontà di non destabilizzare l’ambiente a campionato in corso e sogno ancora non realizzato.
Tornando alla partita c’è poco da aggiungere.
Resta un mistero il continuo utilizzo di Aronica, sempre più mediocre, al posto di un Ruiz che ha invece dimostrato una qualità ben più elevata; stessa cosa dicasi per Gargano che avrà anche recuperato la forma fisica ma continua a sbagliare passaggi e cross, al posto di Pazienza o Yebda che invece danno molto più affidamento in fase di costruzione.
Da sottolineare, a riprova di quanto precedentemente detto, il nervosismo di Cavani che si lascia addirittura espellere per doppia ammonizione (sulla seconda l’arbitro è stato a dir poco severo, considerando che il fallo in realtà non c’è stato!), regalando nuovamente al Lecce la parità numerica e dicendo addio alla classifica capocannonieri, visto che è a due lunghezze da Di Natale e che dovrà saltare l’Inter per squalifica.
Stessa cosa dicasi per Mascara che si lascia ammonire per un futile fallo a centrocampo, di fatto rinunciando anch’egli alla partita con i nerazzurri, quando sarebbe stato finalmente titolare in sostituzione del Matador.
In conclusione il Napoli è terzo a 4 punti dall’Inter seconda (vittoriosa contro la Fiorentina) e a 6 punti dall’Udinese quarta (vincente sulla Lazio), per cui ha bisogno ancora di un punto per assicurarsi il 3° posto e cominciare a costruire la prossima stagione europea con cura.
Sarebbe davvero un peccato smettere di sognare proprio ora!