Interrogatorio Lusi: "Investivo per conto della corrente rutelliana"
Politica Lazio

Interrogatorio Lusi: "Investivo per conto della corrente rutelliana"

domenica 24 giugno, 2012

ROMA, 24 GIUGNO 2012 - Oltre sette ore di interrogatorio per l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, detenuto da tre giorni nel carcere di Rebibbia. Lusi è accusato di associazione a delinquere e appropriazione indebita di oltre 23 milioni di euro. «Tutti gli investimenti immobiliari dal 2007 in poi li ho fatti per conto della rete rutelliana - ha dichiarato in quello che viene considerato il momento più saliente dell'interrogatorio - C’era una preciso patto fiduciario». Davanti al gip Simonetta D’Alessandro, che aveva emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, e davanti al procuratore aggiunto Alberto Caperna e al sostituto procuratore Stefano Pesci, Lusi ha raccontato la sua verità. [MORE]

L’ex tesoriere ha dichiarato che dal 2001 al 2007 la gestione dei bilanci del partito era fatta con rigore e attenzione, il suo compito era quello di fare una “verifica accurata di tutte le entrate e le uscite”. Dal 2007 in poi però, con la formazione del Pd dovuta alla fusione con i Ds, non ci sono stati più dei veri controlli e all’interno del gruppo della Margherita è nato un accordo, che aveva per garante proprio Lusi, per spartire i fondi elettorali e le spese secondo questo schema: 40 per cento ai Rutelliani e 60 per cento ai Popolari. L’ex tesoriere ha quindi specificato che tutti gli investimenti immobiliari rintracciabili che figurano a suo nome, sono in realtà da attribuire alla corrente rutelliana. Il senatore, che secondo i suoi avvocati Luca Petrucci e Riccardo Archidiacono prima dell’interrogatorio si è dimostrato “sereno”, ha anche consegnato dei documenti importanti tra i quali alcune e-mail scambiate con Rutelli e Bianco che dimostrerebbero gli spostamenti di denaro per oltre 20 milioni di euro. Lusi ha però anche ammesso di essersi appropriato di somme di denaro, ragione per cui la moglie Giovanna Petricone è agli arresti domiciliari mentre i due commercialisti che erano stati raggiunti dall’ordinanza di custodia, nelle scorse settimane hanno ottenuto l’obbligo di firma.

Immediate le reazioni del mondo politico tra cui spicca la risposta di Rutelli: «Se è vero che ha detto di aver concordato con la 'corrente rutelliana' le operazioni di ladrocinio a beneficio personale e dei suoi familiari, - ha dichiarato Rutelli - significa che Lusi vuol fare la fine di Igor Marini». Marini, viene poi aggiunto, fu condannato a 10 anni di carcere per calunnie anche nei confronti di Rutelli. Interviene anche Bocci, deputato del Partito democratico e in precedenza dirigente della Margherita, che liquida le dichiarazioni con un tagliente «se ha detto questo, è proprio andato fuori di testa». Anche il rottamatore e sindaco di Firenze Matteo Renzi, impegnato nell’ambito di “Big bang. Italia Obiettivo Comune” l’assemblea di mille amministratori locali, commenta le parole del senatore Lusi. «E’ bene che Lusi dica tutto quello che sa, davvero tutto, e faccia chiarezza. Il fatto che abbia aspettato di essere arrestato per farlo è un po' triste. Ma io ora spero che dica tutto quello che deve dire» ha detto Renzi per poi aggiungere «io non ho avuto un centesimo di finanziamento pubblico. Ci sono stati contributi di Lusi anche ad iniziative della Margherita a Firenze, ma non hanno riguardato le mie campagne elettorali. Io i soldi li avevo chiesti alla Margherita, ai Ds ed al Pd. Ma non li ho avuti. Non ho avuto un centesimo di finanziamento pubblico. Anzi, io sono favorevole all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti».

All’uscita dell’interrogatorio non ci sono state dichiarazioni da parte del gip e dei procuratori ma fonti di Piazzale Clodio riferiscono queste esternazioni: «il quadro accusatorio si è rinforzato ed è stato corroborato da dettagli che ora dovranno essere esaminati». Gli avvocati di Lusi, Petrucci e Archidiacono, hanno commentato candidamente l’interrogatorio del loro cliente: «ha parlato di come funzionava il sistema e di quello che era il suo ruolo». Riguardo invece i nomi fatti da Lusi durante l’interrogatorio, i due avvocati non hanno rilasciato dichiarazioni chiare e appellandosi al segreto istruttorio hanno detto: «non confermiamo e non smentiamo». Infine Petrucci e Archidiacono, nonostante fosse nelle loro intenzioni, non hanno presentato l’istanza di revoca della custodia cautelare del senatore, che sarà però presentata la prossima settimana.
 

Laura Lussu


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