Le email possono disturbare? La Cassazione dice di sì!
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Pisa, 21 febbraio 2012 Ad una telefonata molesta ci si può sottrarre con difficoltà. Più facile invece scansare un’email inopportuna. Basta non aprirla, così come si fa con le lettere indesiderate che si cestinano. Inviare email non desiderate non è quindi un reato. Questo è quanto, in estrema sintesi, hanno ribadito i giudici della Cassazione in una loro recente sentenza.Secondo la suprema Corte, è l’utente che decide di scaricare la posta prima di leggerla. Quindi, non vi sarebbe una vera e propria intrusione da parte della posta elettronica nella sfera del destinatario, visto che egli potrebbe benissimo ignorarla.
Diverso sarebbe invece, sempre secondo la Cassazione, il carattere invasivo delle telefonate e degli s.m.s. In tali ipotesi non vi sarebbe possibilità di sottrarsi al suono molesto dello squillo o altro segnale acustico emesso dagli apparecchi riceventi. Sarebbe quindi evidente il turbamento della tranquillità e privacy del destinatario.
Via libera dunque a invasivi spam a suon di email, magari anche irriguardose nei confronti di chi le legge? Si spera di no! Quello enunciato è sì un autorevole precedente giurisprudenziale ma in Italia, a differenza dei Paesi anglosassoni, si tratta di precedenti che non “fanno legge”, bensì orientano gli altri giudicanti.[MORE]
A questo punto, sarebbe opportuna una regolamentazione legislativa di email e s.m.s. in sede parlamentare. Così, non sarebbe più necessaria l’interpretazione più o meno occasionale dei giudici. Questi ultimi non possono realisticamente prendere in considerazione aspetti e sfumature della questione, che possono invece essere inquadrati dettagliatamente in un dibattito parlamentare.
Raffaele Basile
foto : www.cliparteguide.com