Lavoro, Siglato accordo su riforma apprendistato
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Lavoro, Siglato accordo su riforma apprendistato

martedì 12 luglio, 2011

Roma, 12 Luglio 2011- Trovato un’intesa fra governo, regioni e parti sociali in merito al testo unico sull'apprendistato. Se i sindacati hanno firmato unitariamente (Cgil, Cisl, Uil, Ugl), per la parte datoriale c'è stato il via libera di Confindustria, Confartigianato, Confapi, ma non quello di Abi, Ania, Confcommercio, Confesercenti, Confetra.[MORE]


In riferimento alla versione presentata dal Governo lo scorso 5 maggio, il nuovo testo prevede la riduzione della durata massima da 6 a 3 anni, la previsione di una durata minima, la quantità di formazione che da 40 ore il primo anno, 24 il secondo per poi sparire del tutto, passa a 40 ore all'anno.


Il testo unico ha previsto tre tipologie di apprendistato: una per ottenere la qualifica professionale (dedicata a chi ha fra 15 e 25 anni d'età, e può assolvere all'obbligo di istruzione), una professionalizzante («contratto di mestiere») e, infine, una rivolta a chi compie un percorso di alta formazione e ricerca e svolge «un praticantato per l'accesso alle professioni ordinistiche». In tutti i settori di attività («pubblici e privati»).
Le aziende possono assumere un numero complessivo di apprendisti che , «non può superare il 100% delle maestranze specializzate e qualificate in servizio».
Inoltre, il datore di lavoro che non abbia alle proprie dipendenze addetti qualificati o specializzati, o che comunque ne abbia in numero inferiore a tre, può aprire le porte a non più di tre apprendisti (disposizione che non si applica alle imprese artigiane).


Il documento ha ribadito il ruolo sovraordinato del ccnl, il repertorio delle professioni, i meccanismi pubblici di certificazione, l'impossibilità di sommare sottoinquadramento e percentualizzazione del salario dell'apprendista. Infine è stato avviato un apposito tavolo su stage e tirocini.


Soddisfazione generale da parte dei presenti. Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, ha dichiarato che con la riforma dell’apprendistato «prende forma l'obiettivo di far entrare nel mercato del lavoro almeno 400mila giovani. Si potranno così aprire le porte per assunzioni di buona flessibilità, eliminando falsi lavori e le forme di abuso nelle collaborazioni a progetto».


Anche Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato, si è detto compiaciuto per il risultato raggiunto visto che «in Italia oltre 2 milioni di giovani non studiano, né lavorano ed il 26,7% delle imprese non riesce a reperire manodopera qualificata».


Voce fuori coro quella di Confcommercio che non ha sottoscritto l'Intesa proposta alle parti sociali dal Ministro del Lavoro perché “si richiedeva la condivisione di un principio che sanciva una distinzione di durata del contratto di apprendistato, a parità di figure professionali, tra l'artigianato e tutti gli altri settori economici". Nella nota si legge anche che “Confcommercio è disposta a sottoscrivere l'Intesa che di nuovo verrà sottoposta alle parti sociali qualora, al termine dell'iter parlamentare, si introducano correttivi al testo idonei a garantire la parità di trattamento a tutti i settori economici, onde evitare profili di incostituzionalità e fenomeni di dumping organizzativo che vedrebbe figure professionali quali, ad esempio gelatieri, panettieri, pasticceri, macellai e numerose altre con durate diverse di apprendistato a seconda dell'inquadramento dell'azienda di appartenenza e non del percorso formativo".
 

Rosy Merola


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