Lavoro, Cgil: 8 mln 750mila (+10,3% su 2011) tra disoccupati, scoraggiati, precari e in Cig
Economia Lombardia

Lavoro, Cgil: 8 mln 750mila (+10,3% su 2011) tra disoccupati, scoraggiati, precari e in Cig

martedì 21 maggio, 2013

MILANO, 21 MAGGIO 2013 - Sempre più preoccupanti i dati che negli ultimi tempi si stanno diffondendo in merito alla disoccupazione. Gl’ultimi, in ordine di tempo, le stime fatte dall'Ires-Cgil: nell'ultimo trimestre l'area della sofferenza occupazionale (che include disoccupati, scoraggiati e in cig) si estendeva a 4,57 milioni di persone (+16,6%) mentre quella del disagio (precari e part time involontario) oltrepassava 4,17 milioni.

Secondo quanto affermato dal presidente dell'Associazione Bruno Trentin, Fulvio Fammoni: «Nel quarto trimestre 2012, l'area della sofferenza e quella del disagio occupazionale nel complesso sommano 8 milioni e 750.000 persone in età da lavoro (+10,3% sullo stesso periodo del 2011 con 818.000 persone in più in difficoltà). Rispetto all'ultimo trimestre del 2007, sottolinea lo studio Ires sulla base di dati Istat, l'area è cresciuta di 2,8 milioni di persone con un 47,4% in più. L'area della sofferenza occupazionale (disoccupati, scoraggiati e cassa integrati) aumenta di 650.000 unità, (+16,6%) arrivando a quota 4 milioni 570 mila persone. L'aumento rispetto al periodo precrisi (ultimo trimestre 2007) è di 1,9 milioni di persone (+70,1%). L'area del disagio (precari e part time involontario) pari nell'ultimo trimestre 2012 a 4 milioni e 175 mila unità aumenta del 4,2% (+168.000 persone) e del 28,6% rispetto allo stesso trimestre del 2007 (+927.000 unità). Il tasso di disoccupazione cresce su tutte e tre le ripartizioni territoriali ma nel Mezzogiorno è più marcata e si attesta al 18.3% (dal 14,9% di un anno prima). Aumenta anche la disoccupazione tra i lavoratori stranieri e raggiunge il 15.4%». [MORE]

In linea con altre rilevazioni fatte (ricordiamo il 38,4% della disoccupazione giovanile registrata dall’Istat), cresce la disoccupazione giovanile tra i 15-24 anni, con tassi che al Sud vanno oltre il 46% per gli uomini e il 56,1% per le donne e la disoccupazione di lunga durata (sfiorano il 54.8% del totale a fronte del 50,6% nel quarto trimestre 2011). Come evidenzia, l'Ires, in Italia l'area dell'inattività si allarga. Puntualizza il suddetto rapporto: «Il tasso di disoccupazione nel nostro Paese non misura la dimensione reale della platea di chi vorrebbe lavorare, soprattutto quando la crisi economica moltiplica le posizioni border line di quanti si collocano in prossimità del mercato senza prendervi parte attiva. Le forze lavoro potenziali, ovvero coloro che non cercano lavoro ma sono disponibili oppure lo cercano ma non sono immediatamente disponibili a lavorare hanno raggiunto nell'ultimo trimestre 2012 i 3 milioni 229.000 persone (il 12,5% in rapporto alla forza), un primato europeo».

E, proprio ieri - in un messaggio inviato al Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, in occasione dell'anniversario dell'uccisione di Massimo D'Antona – il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scritto: «La crisi angosciante e drammatica che vive l'Italia, impone alle Istituzioni, alle forze sociali e alle imprese la messa in atto di efficaci soluzioni per rilanciare l'occupazione e lo sviluppo economico e sociale del Paese», messaggio che Napolitano ha voluto inviare «a quanti hanno voluto raccogliersi nel nome e nel ricordo del prof. Massimo d'Antona, a quattordici anni dal vile attentato che lo sottrasse all'affetto dei suoi cari e al suo apprezzato impegno scientifico al fianco delle Istituzioni, volto a delineare un percorso di rinnovamento e di progresso nella legislazione del lavoro. La preziosa opera del prof. D'Antona, il suo illuminante contributo nella elaborazione di nuove politiche del lavoro attente, in una dimensione europea, alle più aggiornate dinamiche organizzative e di rappresentatività sindacale, rivestono ancor oggi un rilievo centrale, nel contesto di una crisi angosciante e drammatica, che impone alle Istituzioni, alle forze sociali e alle imprese la messa in atto di efficaci soluzioni per rilanciare l'occupazione e lo sviluppo economico e sociale del Paese».

In merito al lavoro, si è pronunciato anche il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini che ha dettato la sua road map, volta soprattutto a ridurre la disoccupazione giovanile di 8 punti percentuali.

(fonte: La Repubblica, Ansa. Forogramma: lagazzettadellavoro.com)

Rosy Merola
 


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