Lavoratori, sindacati e disoccupati uniti per dire no ai ticket sanitari
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Inizio settimana incandescente per la sede della Regione Puglia. Minimo comun denominatore è la precarietà lavorativa e l’origine pugliese. Da un lato i rappresentati sindacali di Taranto che manifestavano per la situazione dei rifiuti a Taranto e dall’altro, sotto il porticato di via Capruzzi, le associazioni sindacali che dimostravano il loro dissenso dal pagamento del ticket sanitario anche per i disoccupati.[MORE]
I lavoratori di Taranto chiedeono alla Regione che intervenga per la gestione della raccolta differenziata nella città jonica. Il problema si pone perché l’azienda municipalizzata (AMIU) intende effettuare la differenziata ma con il solo personale a disposizione; il che vorrebbe dire un’impresa quasi impossibile perché il personale è ridotto a i minimi termini e l’immondizia da raccogliere è molta. A tale ragione i disoccupati chiedono di essere ammessi nell’AMIU affinché sia garantito loro lavoro e salario. Non bisogna dimenticare che la municipalizzata ha un buco svariati milioni di euro e l’apporto di nuova forza lavoro le porterebbe sicuro beneficio.
Tutto sarebbe già pronto anche perché i disoccupati hanno tenuto corsi di formazione anche per la bonifica del territorio e la cittadinanza tarantina vede in manovra molto favorevole tale iniziativa.
Sull’altro lato della strada erano assembrati i lavoratori e i pensionati aderenti ai sindacati Cgil, Cisl e Uil Puglia, per protestare contro l'esclusione dell'esenzione dai ticket farmaceutici di nuove fasce di popolazione. La protesta, cominciata intorno alle nove, si è placata intorno alle dodici, quando è stato annunciato l'incontro fra i vertici del Consiglio e i manifestanti.
Poche ma essenziali le richieste dei sindacati: l'abbattimento dei costi della politica e l'esenzione dai ticket farmaceutici per i pensionati titolari di invalidità civile e di pensione al minimo, anche per i disoccupati, gli inoccupati e i lavoratori in cassa Integrazione e in mobilità.
A protestare c’erano anche aderenti alla Ugl Sanità privata e all'Usppi a sostegno della vertenza dei lavoratori della Casa divina provvidenza di Foggia e di Bisceglie. Le richieste del personale infermieristico riguardano i nuovi criteri di assunzione, ovvero prorogare ulteriormente i contratti già posti in essere per 36 mesi fino alle nuove procedure concorsuali nelle quale prevedere una priorità nelle assunzioni a chi è da anni precario.
Giovanni Dimita