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PALERMO, 4 MARZO 2012 – Chiunque abbia mai avuto a che fare con l'università sa che il vecchio detto “la laurea te la sei comprata”, alla luce delle tasse universitarie più che una battuta sarcastica sia un dato di fatto. All'università palermitana, però, hanno preso la frase un po' troppo letteralmente, facendo pagare anche gli esami.
Per passare un esame alla facoltà di Economia e Commercio,la facoltà in cui maggiormente sembra sia stato fatto uso di questo procedimento, bisognava pagare tra i mille ed i mille e cinquecento euro, un po' di più per Architettura ed Ingegneria, e c'è chi non si è fatto problemi – evidentemente nemmeno economici – a comprarsi ben diciotto esami. Nelle banche dati dell'ateneo, secondo gli inquirenti, sarebbero stati caricati in questo modo circa duecento esami. Per questo nei giorni scorsi sono finiti agli arresti domiciliari Rosalba Volpicelli, 49 anni e Ignazio Giulietto, 56, possessori delle chiavi d'accesso del sistema informatico e Francesco Giaconia, 28enne ex studente il cui compito – secondo la ricostruzione degli investigatori – era quello di avvicinare studenti in difficoltà, che però non erano gli unici interessati a questa pratica.[MORE]
Tra gli interessati, infatti, c'erano anche gli uomini della sezione reati contro la pubblica amministrazione, coordinati da Silvia Como. Scoperto il trucco, il procuratore aggiunto Leonardo Agueci, in collaborazione con i sostituti Sergio Demontis e Amelia Luise ha fatto scattare l'inchiesta. Per i tre l'accusa è di accesso abusivo al sistema informatico, frode informatica e falsità ideologica.
Il meccanismo utilizzato era tanto semplice quanto la sua scoperta: per far crollare tutto il sistema è bastato infatti incrociare i dati informatici con quelli cartacei.
Sarebbero inoltre una trentina gli studenti che avrebbero fatto ricorso all'”aiutino”.
Avviso di garanzia anche per Alessandro Alfano, fratello dell'ex ministro della Giustizia Angelino, al quale sono stati contestati tre degli esami che gli hanno permesso di laurearsi in Economia nel 2009.
Ancora aperte, comunque, le indagini per scoprire quanto si sia diffuso il fenomeno e quanto profondo sia stato il livello di connivenza della struttura amministrativa.
(foto:giornaledisicilia.it)
Andrea Intonti
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