L'attuale moderna spada di Damocle sulla testa degli operatori del gioco
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VENTIMIGLIA, 06 SETTEMBRE 2016 - Sicuramente, le associazioni che tutelano il gioco d'azzardo lecito, ed i suoi operatori, si stanno battendo contro tutte le ordinanze che vengono “sfornate” per “chiudere in un angolo” le attività ludiche, ma i risultati sembrano essere scarsi nonostante l'impegno profuso. Tutti si aspettano il riordino statale del gioco e non si riesce a capire per quale motivo continui a tardare: settembre non lascia tante speranze al comparto del gioco di essere prodromo di un accordo. Molto più probabilmente il tutto slitterà alla nuova Legge di Stabilità ammesso che forse allora sarà troppo tardi e molti operatori faranno fatica ad arrivare eventualmente a fine anno. Questa è la più recente “Spada di Damocle” che è lì ad indicare la fine di alcune attività e questo è un gran brutto pensare.[MORE]
Lo Stato non è riuscito a seguire la Legge di Stabilità di quest'anno legat anche al mondo dei casino legali ed a rispettarne i tempi: quindi, rinvio dopo rinvio si è arrivati a settembre senza che vi sia una base “concreta” sulla quale discutere. Vanno garantite le entrate all'erario, l'occupazione legata all'industria del settore e la tutela dei cittadini che potrebbero passare all'offerta di gioco illegale vista la difficoltà, in alcune zone, di reperire in orari “decenti” punti di gioco legali aperti. Tutto questo sembra non interessare poi tanto alla politica che dovrebbe invece difendere il “suo gioco lecito”, lo si sottolinea sempre. Il mese che si è appena aperto comprenderà anche i preparativi per il referendum che prenderà senza dubbio tanto tempo e spazio al gioco che passerà in secondo ordine.
Per togliere questa “Spada” ci vorrebbe veramente un miracolo... ma quando si parla di gioco d'azzardo non si possono invocare i miracoli!! Anzi bisogna stare alquanto attenti a parlare di gioco perché qualsiasi cosa viene ribaltata, riveduta, corretta e “girata” in modo da poterla pilotare per favorire interessi ben precisi. Le campagne mediatiche contro il gioco sono facili da suscitare e poi invece bisogna impegnare tempo e tanta fatica per “correggere il tiro”. Ormai, però, si crede che gli operatori abbiano fatto il “callo” a tutto questo e non si spaventino più di nulla.
Certamente questa vita così sottoposta a stress per gli operatori non è il massimo del vivere e del lavorare: sempre nell'incertezza, sempre aspettando qualche aumento di tasse, sempre aspettando restrizioni “a gogò”. Chi si è messo nel gioco, ovviamente, non pensava a questo percorso così irto di insidie,anche perché, tutto sommato, non è che costi poi poco partecipare al mondo del gioco d'azzardo, avere le concessioni, scegliere i locali “distanti”dai luoghi sensibili... insomma si crede che ad un imprenditore di qualsiasi settore si tratti non si debbano mettere tanti ostacoli, perché per il gioco sì? Se qualcuno ha una risposta vera che possa chiarire e dissipare nuvole nere che aleggiano sul capo degli operatori del gioco la sottoponga: capo peraltro già sovraccarico dalle varie “spade di Damocle” di cui il settore è pieno.
In conclusione tutto è appeso alla Conferenza Unificata che si trova ad avere una gran bella responsabilità e tanti incombenti da risolvere: ce la farà? “Ci piacerebbe” essere chiaroveggenti almeno per questo... farebbe parte del “miracolo” di qualche riga fa.