Laratta al ministro degli Interni: "Colpire le azioni criminali che distruggono ogni anno i boschi"
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ROMA, 13 SETTEMBRE 2012 - Il deputato del Pd on.Franco Laratta, ha deciso di chiamare in causa il governo al termine della stagione estiva. Una stagione caratterizzata da drammatiche giornate di fuoco che hanno provocato danni gravissimi ai Parchi Nazionali del Pollino e della Sila, e a numerose altre aree di montagna. Secondo l'on Laratta: Non si tratta di incendi provocati da allevatori e nemmeno dalla speculazione boschiva: le leggi in corso non consentirebbero in alcun modo di utilizzare le aree distrutte dal fuoco. C'è qualcosa di molto più grosso e di molto più grave. Non siamo in grado di affermare responsabilità ben precise. Ma si muovono molti interessi legati all'utilizzo del boschi. Ci sono complicità pubbliche e private, ci sono persone senza scrupoli. Il tutto favorito dall'ormai completo abbandono di ogni controllo sulle montagne calabrese: che fine ha fatto il Corpo Forestale dello Stato? Negli ultimi anni di fatto smantellato da sciagurate norme dei governi precedenti. Che fine hanno fatto i nuclei di vigilanza dell' Afor, costretti a stare fermi e senza mezzi antincendio. Cosa fa la Regione Calabria per favorire opere di prevenzione e sorveglianza? [MORE]
Ma più eloquente di tutti è stato il sindaco di Longobucco (Cs), che nel pieno della 'stagione del fuoco' ha affermato: “Sull’altopiano silano c’é un sistema, “la mafia dei boschi”. Se sia legata alla criminalità organizzata non lo so, questo lo devono stabilire gli inquirenti, ma comunque è un sistema consolidato da anni». Secondo il sindaco Stasi, il vantaggio provocato dagli incendi «è quello di tagliare più repentinamente, perché una volta incendiata una zona si danno più facilmente le autorizzazioni al taglio degli alberi e, di conseguenza, si può vendere il legname. Ho fatto anche alcune denunce all’autorità giudiziaria sul disboscamento abusivo». Sarebbe il caso di sapere cosa hanno prodotto le denunce del sindaco di Longobucco, e perché parli di 'mafia dei boschi'. Le denunce di un sindaco, che per questo mette a repentaglio la sicurezza personale, non possono cadere nel vuoto. Si tratta di denunce coraggiose, senza precedenti.
C'è anche da dire che alcuni consiglieri della Regione Calabria hanno presentato un’interrogazione al presidente della Regione Calabria Scopelliti nella quale denunciavano: «In alcuni territori della provincia di Cosenza, in particolare in quelli ricadenti nei comuni di Longobucco, Acri, Spezzano della Sila e San Giovanni in Fiore, opererebbe da tempo una vera e propria associazione a delinquere, meglio conosciuta come mafia dei boschi» che, attraverso l’azione di ditte boschive compiacenti e senza scrupoli e con la complicità di alcuni tecnici assoldati all’uopo, «sottoporrebbe questi territori a devastanti incendi e a continui e ripetuti tagli di alberi irrazionali abusivi, distruggendo così enormi quantità di boschi di proprietà di privati ed Enti pubblici e devastando la preziosa flora e la straordinaria fauna di questi territori». Secondo i consiglieri regionali, sarebbero migliaia gli alberi tagliati indiscriminatamente.Un mercato che, «da quanto emerge da alcuni rapporti giudiziari scaturiti dall’apertura di appositi fascicoli d’indagine da parte di alcune Procure della Repubblica che avrebbero già individuato le possibili ipotesi di reato, sarebbe in gran parte illegale e clandestino e potrebbe essere gestito dalla criminalità organizzata, che ne ricava enormi profitti».
Un discorso collegato riguarda le risorse, i mezzi e gli uomini per spegnere i devastanti incendi estivi, che in diversi casi sono penetrati nei centri abitati e in aree dove vi sono insediamenti agricoli e produttivi. Mentre sappiamo benissimo che per spengere gli incendi, gli interventi più importanti e decisivi avvengono da terra. In realtà negli ultimi anni va per la maggiore l'intervento dei servizi aerei. Ovviamente molto più costosi. Quanto spende la Regione Calabria ad ogni stagione estiva?
In un convegno a Longobucco, discuteremo anche di questo. Di come possa essere possibile un diverso metodo per aggredire gli incendi, magari utilizzando i giovani dei posti per un'opera di salvaguardia e prevenzioni. Rendendo utile e vantaggioso non il numero degli incendi, ma l'assenza di fuochi. Onde evitare dubbi e sospetti che negli anni scorsi abbiamo sentito fare a carico degli operai forestali (nel 90% dei casi del tutto estranei ad azioni criminali). La Regione appare da più tempo insensibile verso un problema ambientale cosi grave. La Regione ha operai Afor che rischiano la cassa integrazione, invece andrebbero utilizzati per opera di prevenzione e pronto intervento. Invece di utilizzare tutto il personale Afor per la tutela e la bonifica dei territori, si pensa bene di collocarli in cassa integrazione."
L'on Laratta ha così chiesto l'intervento urgente del Governo.