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Laos: cede una diga, inondati 6 villaggi. Centinaia di dispersi e numerosi morti

SANAMXAY, 24 LUGLIO – Sciagura nel distretto di Sanamxay, nella provincia di Attapeu, ovvero nel sud del Laos, dove una diga idroelettrica è crollata liberando circa cinque miliardi di metri cubi d’acqua. L’ondata gigantesca ha completamente travolto i villaggi di Yai Thae, Hinlad, Mai, Thasengchan, Tha Hin e Samong, dove ci sono centinaia di dispersi ed almeno seimila sfollati. [MORE]

Secondo l’emittente locale ABC Laos, ci sono sicuramente numerosi morti inghiottiti dall’enorme massa d’acqua, ma al momento risulterebbe molto difficile effettuare una stima precisa essendo impossibile quantificare ed identificare anche i dispersi dal momento che anche le case più alte appaiono sommerse fino al tetto. Le autorità hanno però già messo a disposizione alcune imbarcazioni per trarre in salvo i superstiti – comunque sfollati – nel distretto di San Sai ed hanno attivato tutti i canali per richiedere aiuti umanitari di emergenza, data la necessità di cibo, vestiti e medicine per i residenti sopravvissuti. Il Primo Ministro laotiano Thongloun Sisoulith avrebbe rinviato tutti gli impegni istituzionali per recarsi sul luogo del disastro e verificare in prima persona il lavoro dei soccorritori.

Le cause del crollo non sono ancora note, ma la società che si stava occupando dei lavori di costruzione della diga sostiene che l’imponente infrastruttura, non ancora completata e non sufficientemente rinforzata, sia stata indebolita dalle eccessive piogge degli scorsi giorni. In effetti, il Laos presenta il clima monsonico tropicale, con alternanza di stagioni umide e secche, tipico della regione asiatica in cui si trova, quindi è possibile che l’eccessiva piena dei corsi d’acqua della zona della diga sia stata impossibile da arginare. Tuttavia, i media locali parlano anche di difetti di costruzione e di problematiche preventivabili. La ditta di costruzione interessata è la Xe Pian-Xe Namnoy, anche nota con la sigla PNPC, una joint-venture tra molte società asiatiche (tra cui una statale laotiana) che si occupa di progetti idroelettrici e distribuzione dell’elettricità in Thailandia e Laos. L’impianto idroelettrico, destinato all’esportazione in Thailandia del 90 % dell’energia prodotta, era costato 1,2 miliardi di dollari e sarebbe dovuto entrare a pieno regime entro il 2019. Come scritto dall’agenzia di stampa Reuters, il Laos è in effetti uno dei Paesi più poveri del sud-est asiatico ma il governo ha puntato molto negli ultimi anni sullo sviluppo idroelettrico al punto da volerne fare la prima fonte di entrate entro il 2025, nonostante i dubbi per i rischi legati all'impatto ambientale dei progetti, sollevati da diverse organizzazioni ambientaliste locali ed internazionali per i paventati danni all’ecosistema del fiume Mekong ed alle comunità che vivono nei pressi del fiume.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: skai.gr