Lampedusa, trasferiti più di 100 migranti. Continuano le proteste al Cie di Roma
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LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 24 DICEMBRE 2013 - «Iniziano i trasferimenti da Lampedusa. Due voli e dovremmo essere riusciti finalmente a liberare questo centro entro oggi». Ad annunciarlo, attraverso un post su Facebook, è Khalid Chaouki, il deputato del Pd che dopo le recenti polemiche sulle becere condizioni in cui vivono i migranti presenti nel centro di “accoglienza”, ha deciso in segno di protesta di permanere nel Cpa isolano.
«Grazie a chi in queste ore sta sostenendo questa nostra battaglia comune – prosegue il parlamentare – per averci ascoltato. Buongiorno da #Lampedusa». Ulteriore conferma di quanto sta accadendo in queste ore giunge dal viceministro dell’Interno Filippo Bubbico: «Entro oggi, il Cie di Lampedusa verrà svuotato dalla presenza di circa 200 migranti. Resteranno solo i 17 superstiti del naufragio del 3 ottobre, non ancora identificati con certezza e in attesa di essere ascoltati dalla magistratura agrigentina. Ma anche per loro – spiega il viceministro – d’intesa con l’autorità giudiziaria, stiamo cercando un’altra soluzione di accoglienza».
Al momento, dunque, più di cento migranti hanno lasciato il centro Lampedusa con destinazione Palermo, dove verranno sistemati in altre strutture d’accoglienza. Una misura che tuttavia appare amara quanto tardiva e che sembra far muovere i migranti in un limbo infinito. Amara: poiché non risolve di certo il destino di questi profughi. Tardiva: perché arriva soltanto dopo il rumoroso scandalo mediatico, nonostante gli innumerevoli reclami e allarmi lanciati in questi mesi dal Sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, che più volte ha denunciato lo stato di sovraffollamento nel centro. La speranza è che la misura presa quest’oggi possa essere un primo passo verso una necessaria riforma del sistema.
In tal senso, sembra essere consapevole lo stesso viceministro Bubbico che ha affermato: «Serve una norma di legge per porre fine alla lunga permanenza nei centri. Nei 6 Cie ancora attivi ci sono 440 persone. Non è quindi un problema di grandi numeri, ma di rispetto della dignità delle persone trattenute. Se non la garantiamo, tutti gli sforzi straordinari della macchina d’accoglienza italiana, che da aprile ha fatto fronte a 42mila arrivi, il triplo del 2012, vengono sviliti».[MORE]
Intanto prosegue imperterrita la protesta dei migranti nel Cie di Ponte Galeria, a Roma, dove nei giorni scorsi 4 tunisini si erano cuciti la bocca per protesta contro il lungo periodo di detenzione nel centro e l’eventuale rimpatrio forzato, misure previste dalla Bossi-Fini. Ad oggi sono diventati 9 i migranti che hanno deciso di chiudersi la bocca con ago e filo, come spiega il direttore della struttura, Vincenzo Lutrelli. Inoltre, altri 37 immigrati hanno deciso di entrare in sciopero della fame.
«Ad ogni modo – spiega sempre il direttore Lutrelli, questi 37 immigrati che rifiutano i pasti si nutrono grazie all’assistenza che forniamo. Poiché la protesta va avanti da sabato scorso, posso assicurare che nessuno di loro è in condizioni critiche. Mi auguro – prosegue – che il fatto che oggi sia la Vigilia di Natale possa portare ad uno stop della protesta vedremo cosa succederà nelle prossime ore, certo apprezzano quanto detto dal Governo sui trasferimenti, anche se il loro obiettivo e veder risolta la propria situazione personale».
(Immagine da migrantinews.wordpress.com; foto di Adrian Paci, Centro di Permanenza Temporanea)
Giovanni Maria Elia