A Lamezia Terme un corso di formazione sulla sicurezza per i volontari Agesci in Protezione Civile
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A Lamezia Terme un corso di formazione sulla sicurezza per i volontari Agesci in Protezione Civile

lunedì 15 aprile, 2019

LAMEZIA TERME (CZ)  15 APRILE - “Far assumere ai volontari di Protezione Civile tutte le conoscenze sulle possibili fonti di rischio, responsabilizzandoli sul proprio ruolo e preparandoli nell'ipotesi di una qualsiasi criticità”. Questo, l’obiettivo prefissatosi dall’Agesci (Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani) della Regione Calabria , in occasione del 2° Corso di formazione per capi in materia di sicurezza nelle attività di Protezione Civile. L’evento, svoltosi il 13 Aprile presso i locali della Parrocchia della Beata Vergine del Rosario di Lamezia Terme è stato indirizzato ai tanti capi scout ed R/S maggiorenni iscritti, provenienti da diverse zone della regione, che hanno aderito con entusiasmo e partecipazione. Formatori della serata, i Capo Campo Valeria Vespertini, Franco Sivori, Giovanni Bevilacqua e Antonio Di Cicco (Incaricato Regionale Settore Protezione Civile) che, grazie alla loro esperienza, ci hanno introdotto in questo mondo, mettendo al servizio dei presenti tutta la loro esperienza in questo ambito.

Il primo a prendere parola è stato Sivori, il quale ha iniziato il suo intervento affermando come da sempre gli scout hanno avuto il desiderio di essere vicini ed aiutare le persone in situazioni di bisogno. Per farlo al meglio, “l’Associazione ha messo a disposizione al servizio dei capi partecipanti più momenti di formazione, per chiarire il nostro ruolo nello svolgimento di questo particolare volontariato, dove le gerarchie sono ben salde e saper svolgere il proprio ruolo risulta un fattore determinante”. In questo contesto, riveste tanta importanza il concetto di rischio, calcolabile grazie alla moltiplicazione di tre fattori: pericolosità (indicatore della probabilità che un evento si verifichi in un determinato luogo), vulnerabilità (variabile legata alle caratteristiche intrinseche/strutturali) ed esposizione (densità della popolazione/infrastrutture nell'aria interessata). “Da sempre noi capi siamo mastri nell'arte dell’arrangiarsi” ha ammesso il capo campo, “ma nelle attività di protezione civile dobbiamo fare attenzione, perché potremo essere soggetti a vari tipologie di rischio. Proprio per questo motivo risulta vitale tutelarsi ed osservare le giuste precauzioni, poiché svolgendo una mansione diversa dai nostri compiti, potremo rischiare in caso di pericolo non solo di farci male, ma anche di non aver diritto ad alcun risarcimento”. In seguito, si è soffermato sul D.Lgs.  81/08, con tutte le successive modifiche e integrazioni, che tratta il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, ponendo molta attenzione agli art. 2, 3 e 4, che accomunano il ruolo del volontario a quello del lavoratore, ma con alcune differenze. “Il volontario di protezione civile svolge per libera scelta questa attività senza fini di lucro, ponendosi l’obiettivo di formarsi e prepararsi”. Ed è proprio qui che la normativa vigente della protezione civile ci viene incontro, stabilendo come, per rientrare in questa categoria, sussiste la necessità di una preparazione completa riguardo informazione, formazione, addestramento e controllo sanitario”.

Anche Valeria Vespertini ha dato un contributo fondamentale, spiegando le varie tipologie di rischio alle quali ci potremmo trovare esposti nell'espletamento del nostro servizio sia in caso di emergenza che nella gestione delle attività ordinarie, ed introducendo l’importanza dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), vale a dire quegli strumenti che gli operatori adoperano al fine di sventare la minaccia di un rischio. “Se dovessimo trovarci ad effettuare un servizio in protezione civile ad esempio durante un terremoto, avremo la necessità per prima cosa di comprendere e definire quali possono essere i nostri compiti e successivamente di leggere ed analizzare i tipi di rischi a cui potremmo essere sottoposti. Azione successiva l’individuazione delle precauzioni e dei dispositivi da usare”. Vespertini ha successivamente spiegato quanto sia “importante l’utilizzo delle giuste precauzioni in base al tipo di rischio, visto che ogni criticità nasconde di certo le sue insidie e solo tramite una corretta analisi si potrebbero ridurre le occasioni di essere esposti ad un pericolo”. Ovviamente, “tutti i dispositivi di protezione avranno  bisogno di essere omologati e certificati prima di essere rilasciati, ed ognuno di questi avrà sicuramente un suo periodo di validità indicato, alla cui conclusione è indicato prenderne di nuovi, visto l’alto rischio di una riduzione della loro efficacia e funzionalità. “Inoltre” ha concluso la Capo Campo, “bisogna sempre tenere a mente, come già citato in precedenza, l’importanza di eseguire soltanto le mansioni per la quale siamo autorizzati, poiché la nostra associazione non può occuparsi di protezione civile a 360°, bensì occupare i campi verso i quali possiamo offrire la nostra formazione. ”. Aiuto ed assistenza alla popolazione, logistica, collaborazione nella somministrazione pasti (con le dovute limitazioni previste dalle normative vigenti), segreteria, attività formative, assistenza psico-assistenziale, centro informazioni ed assistenza per i soggetti vulnerabili, sono tra le tante mansioni che ci competono e nelle quali siamo preparati anche da ciò che abitualmente facciamo nelle nostra attività con i ragazzi.

Nel corso della giornata, anche Bevilacqua e Di Cicco hanno apportato il loro preziosissimo contributo. L’uno descrivendo i diversi tipi di DPI, approfondendo la loro conoscenza e spiegando l’importanza di conoscere le etichette con i relativi codici, fondamentali per capire le caratteristiche e l’utilità di un dispositivo e l’altro accompagnando i partecipanti durante dei case-studies in cui si è messo a frutto quanto appreso nella prima parte del corso.

Un appuntamento importante, quindi, per i tanti scout che vi hanno potuto partecipare. Un evento in grado di creare e consolidare una base importante in materia di protezione civile, che potrà sicuramente contribuire a rendere tutti ancora più attenti e responsabili.

Cundò Nicola


Autore
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