La vicinanza della Chiesa ai sofferenti di tutto il mondo durante la pandemia
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« In questi giorni sempre più spesso in ospedale si muore soli, con o senza coronavirus, a causa delle stringenti regole giustamente imposte per contenere la diffusione del virus. E per legge fino al 3 Aprile si viene sepolti quasi da soli: i funerali sono vietati, è concessa solo una semplice benedizione direttamente al cimitero e con poche persone». È questo un passo del libro “ La vicinanza della Chiesa in tempo di pandemia” di Don Pino Latelli, presentato nella Chiesa del Carmine di Lamezia Terme nel rispetto della normativa vigente anti Covid in un incontro moderato dal giornalista Salvatore D’Elia, alla presenza dell’autore e impreziosito da un intermezzo musicale condotto dal soprano Esterina Muraca e da Maria Francesca Colella alla tastiera.
Prefato dal Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme Giuseppe Schillaci e pubblicato dall’editore Massimo Iannicelli, il libro « diventa memoria storica di un triste evento dominato dal Covid -19, che da un anno ha invaso il nostro pianeta seminando angoscia, disperazione, terrore e morte, e nel contempo indulge ad un tangibile riconoscimento della puntuale ed attenta vicinanza della Chiesa ai fedeli di tutta la terra di cui cerca di alleviare le sofferenze sia attraverso azioni materiali che spirituali» ha sostenuto la giornalista e professoressa Lina Latelli Nucifero che ha tradotto in articoli, pubblicati su testate cartacee ed online, le riflessioni e testimonianze che Don Pino Latelli andava esprimendo alla luce dell’esperienza vissuta soprattutto come sacerdote in questo difficile periodo privo di una vita normale ed ecclesiale per le stringenti misure di prevenzione finalizzate al contenimento della diffusione del Coronavirus.
« Nel corso della narrazione, condotta in forma diaristica, – chiarisce Lina Latelli Nucifero alla conclusione di un breve indirizzo di saluto del parroco moderatore don Pasquale Di Cello - l’autore accompagna il lettore in questo accidentato percorso che ha costretto tutti a chiudersi in casa nel primo lockdown e ad isolarsi dal resto del mondo, a sospendere le attività culturali, religiose e , spesso, lavorative, con gravi disagi anche a livello psicologico» .
Eppure tra tanto buio campeggiano eminenti figure della Chiesa, come il Vescovo Giuseppe Schillaci e Papa Francesco che infondono fiducia al popolo di Dio esortandolo alla preghiera, alla fratellanza e alla dedizione all’altro senza mai trascurare la sofferenza dei crocefissi del tempo della pandemia. E ognuno di essi lo fa camminando accanto ai disagiati come un buon pastore al quale il Signore ha affidato il suo gregge sostenendolo e confortandolo con l’auspicio che tutto passerà e si ritornerà alla normalità.
«Ritornerà il tempo degli abbracci, della gioia, della fiducia» afferma nel libro il Vescovo Giuseppe Schillaci la cui presenza, insieme a quella di Papa Francesco e altri rappresentanti del mondo cristiano lametino,regionale e nazionale, giganteggia anche nei pensieri spirituali del mattino di Don Pino che chiudono il libro e abbracciano il periodo che va dal 7 agosto 2020 al 6 gennaio 2021.
«I pensieri - commenta Lina Latelli Nucifero - diventano a loro volta memoria storica della realtà locale , regionale e nazionale colta negli eventi religiosi più salienti svoltisi durante la pandemia uniti all’evocazione di personaggi incisivi o normali del panorama cristiano.
Dopo l’ intervento di Massimo Iannicelli sulla nuova modalità cattolica di comunicazione, tramite i mezzi tecnologici come il telefonino, per trasmettere ai fedeli i pensieri spirituali, lo stesso Don Pino ha ripreso le tematiche del libro approfondendole con dovizie di particolari.
È seguito l’intervento conclusivo del Vescovo Giuseppe Schillaci il quale, prendendo spunto da alcune riflessioni trattate, si è soffermato sul ruolo della comunicazione già ideato e codificato durante il Concilio Ecumenico Vaticano II del 1965, definito come una bussola da seguire al tempo d’oggi. Partendo dalle riflessioni emerse nel corso dell’incontro, il Vescovo ha commentato lo stile di vita che ogni cristiano e la Chiesa devono seguire sull’esempio del Samaritano. Come Cristo così la Chiesa è chiamata ad assumere quello stile per essere sempre più conformata a Cristo.
« Se la Chiesa perde Cristo perde se stessa e questo lo possiamo dire anche per ogni cristiano.Una Chiesa senza Cristo o distante da Lui, non è più Chiesa» ha concluso il Vescovo confidando che le riflessioni ci aiutino a pensare ad un futuro migliore e anche ad una Lamezia più aperta, più bella, più fraterna, più umana».
Lina Latelli Nucifero
Foto dell’incontro: