La Toscana a confronto con gli Ogm: una possibilità o un rischio per la salute dell'uomo?
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FIRENZE- Ieri mattina si è tenuto a Firenze un dibattito sul delicato tema dell'introduzione dei prodotti Ogm all'interno della dieta di ciascun individuo. La discussione dal nome "Ricerca pubblica e Ogm" è avvenuta durante gli incontri di Terra Futura, manifestazione che sta impegnando la Regione Toscana da alcuni giorni su temi particolarmente vicini allo sviluppo, soprattutto del proprio territorio. Secondo i ricercatori intervenuti al dibattito sarebbe necessario effetturare nuove ricerche pubbliche, su scala comunitaria, che siano però estranee alla problematica degli Ogm, senza interessi propri in ballo dunque, per ottenere un risultato assolutamente impariziale. [MORE]
L'incontro è stato organizzato dall'Arsia, l'agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione in campo agricolo e forestali: secondo la maggior parte dei relatori le autorizzazioni comunitarie non possono basarsi esclusivamente sui dati presentati dalle multinazionali, che avrebbero tutto l'interesse a far diventare gli Ogm una realtà assodata nel campo dell'alimentazione. La direttrice dell'Arsia, Maria Grazia Mammuccini, si esprime così sul tema degli Ogm: "Una ricerca pubblica e indipendente sugli Ogm è indispensabile per consentire all'Autorita' Europea per la Sicurezza Alimentare di poter formulare i pareri sulla base di strumenti di valutazione obiettivi in merito alle implicazioni e agli effetti della diffusione di Ogm. Tutto cio' oggi avviene sulla base dei dossier delle multinazionali detentrici dei brevetti sugli OGM. Invece una adeguata valutazione degli effetti sull'ambiente, sulla salute e sugli aspetti socioeconomici necessita di strutture di ricerca pubblica capaci di rispondere alle aspettative di tutti i cittadini".
E la Toscana è pronta a lanciare un progetto di ricerca pubblico, "Life demetra", che si occuperebbe per tre anni della ricerca di possibili rischi sull'utilizzo degli Ogm, sfruttando tutte le conoscenze possibili relative alla genetica molecolare.
Le ricerche verranno effettuate in ecosistemi e risorse ambientali pre-esistenti in aree specifiche come il Parco Regionale Migliarino e San Rossore. I prodotti che verranno analizzati sono mais, colza, girasole e pioppo. E verranno fatti test anche sulle patate.