La tela di Angelino: ipotesi Vaticano dietro Nuovo Centrodestra
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ROMA, 18 Novembre 2013 - Poteri forti, mondo della finanza, Napolitano e soprattutto i pezzi grossi del Vaticano. Sembra essere questa la tela che ha portato allo strappo di Alfano su Berlusconi. Da Repubblica a Libero, l’informazione italiana è pronta a giurare, spendendo titoli e pagine, che dietro Alfano si sia pian piano costruita una forte rete di rapporti tra big, che abbia poi spinto nella direzione oggi conosciuta.
Il neonato partito ha posto un sigillo di garanzia di durabilità sul governo Letta. Sarebbe inopportuno, ma non impensabile, suggerire che un grande favore è stato fatto al massimo garante di questo governo: Giorgio Napolitano. Non è impensabile che il Presidente della Repubblica abbia accolto con apprezzamento la nascita del NCD, ora stampella di Letta.[MORE]
Un’altra rivisitazione della scissione alfaniana, tesi comparsa oggi sul quotidiano diretto da Ezio Mauro, vuole che il Nuovo Centrodestra non sia altro che una compagine messa insieme direttamente dai “politici” vaticani: Monsignor Fisichella ed il cardinale Ruini.
Secondo Repubblica i due ecclesiastici hanno organizzato più volte riunioni, presso Piazza Pio XII, con Lupi e Quagliarello, successivamente anche con Alfano, per iniziare a tradurre in un movimento politico la spinta cattolica. Lo scopo degli incontri, appunto, è stato quello di far nascere un movimento moderato che potesse riportare i cattolici all’interno di un partito politico di destra. Magari con l’appoggio dei centristi vicini al ministro Mauro.
D’altra parte non è facile pensare che la scelta di Alfano e delle colombe è stata frutto di una spinta democratica non accompagnata da altri interessi. Basta leggere qualche nome per farsi un’idea di come in realtà siano andate le cose.
C’è tutta Comunione e Liberazione con Alfano. Al meeting di Rimini non si innalzerà più (come avvenne nel duemilasei) un coro inneggiante a Silvio Presidente. I ciellini sono tutte colombe. In fin dei conti la colomba è un simbolo cristiano. Allora ecco che Alfano può contare tra i suoi: l’ex presidente della Compagnia delle opere, Raffaello Vignali, Roberto Formigoni (l’uomo chiave del potere lombardo) e il ministro Maurizio Lupi, tra i principali esponenti del nuovo partito. Poi Sacconi, Roccella ed altri ferventi teodem spesso alle prese con battaglie etiche e cattoliche.
Quella di Alfano non sembra per niente la mossa di un figlio che abbandona il padre per seguire la sua strada. Alfano non è affatto un figliol prodigo, anche se chiaramente spinto e sostenuto da uomini che questa storia la conosco per bene.
Sergio Sulmicelli
(foto da: formiche.net)