La Robotica affrontata all’Uniter di Lamezia Terme (Cz)
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LAMEZIA TERME (CZ) 4 MARZO - Robotica è il tema su cui si è imperniato l’incontro “I robot e la vita artificiale” discusso dall’ ingegnere Giovanni Cimino e promosso dall’Uniter di Lamezia, presieduta da Italo Leone. Nell’introdurre l’ incontro, il dottore Giovanni Caruso ha sottolineato l’attualità della tematica affrontata anche da Papa Francesco in un documento da lui stilato.
Di seguito l’ingegnere Cimino ha iniziato la sua brillante relazione risalendo alla etimologia del termine robot che deriva dalla parola ceca e significa lavoro pesante nel senso che il robot è capace di svolgere un lavoro al posto dell’uomo. « Attualmente - ha sostenuto Cimino - per la costruzione dei vari tipi di robot si utilizza il computer che, come il cervello, è composto da diverse parti, ognuna delle quali svolge una funzione. Nel cervello umano – ha continuato - la connessione di tutte queste parti ha come risultato una funzione somma che è maggiore delle singole parti. Infatti ci sono alcune manifestazioni del nostro cervello che non si riescono a spiegare come la telepatia, la preveggenza, la levitazione, la telecinesi la quale trova applicazione negli arti artificiali che vengono gestiti utilizzando il pensiero». Giovanni Cimino ha proseguito ponendo l’accento sulle prospettive future dei robot e sull’informatica quantistica, basata sui Qubit che sono unità di informazione sulle diverse applicazioni dei robot nell’attività umane nelle quali svolgono compiti svariati e sempre più sofisticati. « Infatti - ha spiegato Cimino – ci sono robot collaboratori domestici, robot chirurghi, addetti all’industria, a funzioni militari, robot che si occupano dell’ educazione dei bambini e dell’addestramento delle persone a determinati compiti e addirittura quelli che si occupano delle applicazioni nello spazio attestate dalle astronavi che esplorano lo spazio avvalendosi di robot mandati sulla Luna e su Marte».
Nonostante l’evidente evoluzione della Robotica e della intelligenza artificiale, i robot possono sbagliare e recare danni all’uomo e quindi, a questo punto, si pone il problema della responsabilità e di un’etica dei futuri robot nei confronti della società. Lo scrittore Isaac Asimov, per cercare di esorcizzare questi timori, si inventò delle leggi basate su principi rigidi, da non trasgredire , teorizzati per rassicurare l’umanità sulle buone intenzioni dei robot. Emblematica è la quarta legge, definita legge zero, che recita:«Un robot non può recar danno all’umanità e non può permettere che, a causa di un suo mancato intervento, l’umanità riceva danno».
Un altro problema che l’uomo si pone è quello relativo all’attribuzione o meno di una coscienza ai robot e alla possibilità di assimilare la coscienza al concetto di anima. Molte religioni hanno espresso a proposito teorie atte a dare una spiegazione di questo fenomeno e anche illustri scienziati come Hameroff e Penrose hanno cercato di dare spiegazioni scientifiche a questo fenomeno basate su presunte proprietà quantistiche dei microtuboli presenti all’interno dei neuroni e dei prodotti chimici quantistici che sarebbero i componenti fondamentali dell’anima. «La verità – ha concluso Cimino - è che vita, morte, coscinza e anima rimangono a tutto oggi un mistero.
Attendiamo lo sviluppo della Robotica e dei robot sofisticati del futuro per vedere se possiamo avere qualcuna di queste risposte».
Lina Latelli Nucifero
Foto: Giovanni Cimino