La rivincita delle ferrovie abbandonate, tra ecologia e turismo responsabile
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21 APRILE 2014 Nell’ultimo mezzo secolo lo sviluppo in Italia della rete autostradale ha condotto inevitabilmente alla dismissione di innumerevoli linee ferroviarie. A volte, è stato proprio l’ammodernamento della rete ferroviaria a comportare l’abbandono di centinaia di chilometri di tratte destinate alla circolazione dei treni.
Ai giorni nostri, le vecchie ferrovie abbandonate racchiudono un potenziale patrimonio naturalistico e culturale. Sentieri su cui erano sistemati le rotaie che si snodano in paesaggi affascinanti, ponti, viadotti, gallerie, vecchie stazioni. Tutto ciò è però ormai abbandonato al proprio destino.
La natura si sta riappropriando in maniera incontrollata di tali opere, così come la mano più vandalica degli esseri umani sta accelerando la mano distruttiva del tempo.[MORE]
Fortunatamente, negli ultimi tempi sono nate varie iniziative a tutela di questi luoghi, “complice” l'aumentata impronta ecologica degli italiani e il crescere del desiderio di forme di turismo più consapevole e sostenibile.
Piste ciclabili, sentieri per trekking, ripristino parziale di vecchie linee con trenini a vapore, sono alcuni esempi di successo di questa riconversione ecocompatibile di aree divenute degradate per l'incuria protrattasi per decenni.
Il progetto "Ferrovie abbandonate" è nato ad esempio per conservare la memoria di tali siti e promuoverne la valorizzazione.Quest’anno si è inoltre celebrato con successo proprio nelle scorse settimane, in tutte le nostre regioni, la settima edizione della Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate.
Il turismo sostenibile può essere dunque incanalato e sviluppato su validi binari, magari un po’ arrugginiti ma sicuramente intriganti e ricchi di storia.
Raffaele Basile