"Famiglia e modernità" La responsabilita' educativa missione della famiglia chiesa domestica
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CATANZARO, 17 APRILE 2015 - Prosegue il ciclo di incontri nell’ambito del progetto “ famiglia e modernità, sette dialoghi alla luce del sinodo straordinario dei vescovi” promosso dall’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace con la collaborazione del Movimento Apostolico e del Centro Studi Verbum. L’iniziativa ha come oggetto il dialogo fede-società nel contesto di due sinodi: quello straordinario che si è svolto nell’ottobre del 2014 e quello ordinario che si terrà ad Ottobre 2015.
Ed è proprio nel contesto di questi due sinodi che Papa Francesco ha invitato tutte le componenti della Chiesa a riflettere sull’importanza della famiglia. Tema di questo sesto incontro “La responsabilità educativa, missione della famiglia chiesa domestica” tenuto dal Prof. Giovanni Scarpino, giornalista e docente di teologia pastorale presso l’ ITC San Pio X di Catanzaro.
Ad Introdurre i lavori Don Gesualdo De Luca, assistente regionale del Movimento Apostolico, che ha messo in evidenza la dimensione fondamentale e la missione della famiglia assieme alla chiesa . [MORE]
Al centro della riflessione del Prof. Scarpino c’è la famiglia, “Chiesa domestica”,che nei tempi odierni è stata investita da ampie, profonde e rapide trasformazioni della società e della cultura. Molte famiglie vivono questa situazione nella fedeltà a quei valori che costituiscono il fondamento dell’istituto familiare. Altre sono divenute incerte e smarrite di fronte ai loro compiti. Consapevoli che il matrimonio e la famiglia costituiscono uno dei beni più preziosi dell’umanità, anche la Chiesa fa giungere la sua voce, per offrire il suo aiuto a chi è impedito di vivere liberamente il proprio progetto familiare.
La Chiesa si rivolge soprattutto ai giovani, che stanno iniziando il loro cammino verso il matrimonio e la famiglia, al fine di aprire loro nuovi orizzonti, aiutandoli a scoprire la bellezza e la grandezza della vocazione all’amore e il servizio alla vita. Si assiste oggi ad uno stravolgimento del concetto di famiglia, vengono proposti diversi modelli alternativi che cercano di sostituirsi ad essa ma che sono sempre più fonte di crisi e sofferenza. In questo contesto diventa quanto mai importante il concetto di educazione. Ma di fronte ad una famiglia in crisi, a chi spetta il compito di educare? Ogni bambino ha il diritto di nascere e di crescere dall’amore di un padre e di una madre. Oggi ,però, questo diritto non sempre viene rispettato Il compito della Chiesa è quello di fare in modo che le condizioni concrete della generazione e della educazione si avvicinino per quanto possibile a questo modello. Poiché il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia, riguarda l’uomo e la donna, la Chiesa, per compiere il suo servizio, deve applicarsi a conoscere le situazioni entro le quali il matrimonio e la famiglia oggi si realizzano . Questa conoscenza è esigente per l’opera di evangelizzazione.
Secondo Papa Francesco i pilastri dell'educazione sono: "Trasmettere conoscenza, trasmettere modi di fare, trasmettere valori. Attraverso questi si trasmette la fede". "L'educatore deve essere all'altezza delle persone che educa, deve interrogarsi su come annunciare Gesù Cristo a una generazione che cambia”. Ma per comunicare e riuscire davvero ad entrare in sintonia con gli altri, a trasferire ciò che si “possiede” agli altri, non basta essere pozzi di cultura o di scienza, non basta essere uomini esperti, non basta essere uomini di chiesa, teologi, non basta essere bravi comunicatori: occorre un altro elemento, assolutamente determinante quale è l’amore. Solo l’educazione all’amore, radicato nella fede, può portare la capacità di interpretare i Segni dei Tempi . “Nessuno di noi - dice S. Paolo - vive soltanto per se stesso e nessuno muore soltanto per se stesso”.
Tra i pilastri dell’educazione indicati da Papa Francesco c’è l’educazione alla speranza. Un pensiero che Papa Benedetto ripropone ancor di più nella Lettera enciclica Spe salvi sulla speranza cristiana: anima dell'educazione e dell'intera vita. “Oggi la nostra speranza è insidiata da molte parti e rischiamo di ridiventare anche noi, come gli antichi pagani, uomini "senza speranza e senza Dio in questo mondo", come scriveva l'apostolo Paolo ai cristiani di Efeso. Proprio da qui nasce la difficoltà forse più profonda per una vera opera educativa: alla radice della crisi dell'educazione c'è infatti una crisi di fiducia nella vita. Solo il Signore è la speranza che resiste a tutte le delusioni; solo il suo amore non può essere distrutto dalla morte; solo la sua giustizia e la sua misericordia possono risanare le ingiustizie e ricompensare le sofferenze subite.
Ci ricorda Papa Francesco che “Lavorare per i diritti umani presuppone di tenere sempre viva la formazione antropologica, essere ben preparati sulla realtà della persona umana, e saper rispondere ai problemi e alle sfide posti dalle culture contemporanee e dalla mentalità diffusa attraverso i mass media. Ovviamente non si tratta di rifugiarci in ambienti protetti, nasconderci. Ma affrontare con i valori positivi della persona umana le nuove sfide che ci pone la cultura nuova. La testimonianza è la manifestazione del mistero cristiano mediante una vita umana di comunione, di coerenza, di annuncio del Regno che viene. Il discernimento non si fa solo da soli, si fa anche con i fratelli, attraverso la preghiera, la ricerca; il sapere e il giudizio critico .
Per essere educatori all’interno della famiglia, occorre acquisire come regola di vita la figura di Cristo “perfetto comunicatore”, incarnando sempre più la sua Parola di Salvezza. “Salvare la famiglia – scrive lo scrittore cattolico Iginio Giordani – è salvare la civiltà. Lo Stato è fatto di famiglie; se queste decadono, anche quelle vacillano. Gli sposi – dice ancora – divengono collaboratori di Dio nel dare all’umanità vita e amore. (…) Amore che dalla famiglia si dilata alla professione, alla città, alla nazione, all’umanità”. E’ importante far conoscere ai giovani il matrimonio e la famiglia nella loro autenticità umana e cristiana, in una società caratterizzata dal secolarismo, dove diventa facile la banalizzazione dei valori etici, sui quali si deve fondare la realtà della vita, quale anche quella del matrimonio, della famiglia o del lavoro.
Prossimo e ultimo incontro, si terrà il 21 Maggio e avrà come tema “Famiglia e questioni etiche: urgenze e prospettive”.
Paola Mea