Politica
La politica italiana e il caso bufale: scontro Grillo-Pitruzzella
ROMA, 31 DICEMBRE - L’anno politico volge al termine come di consueto all’insegna delle polemiche. Del resto, il dicembre italiano è stato tra i più considerati dalla stampa internazionale dopo l’esito del referendum costituzionale e la staffetta Renzi-Gentiloni, concretizzatasi nel giro di una settimana al fine di garantire la stabilità politica del Belpaese.[MORE]
L’ultima polemica è quella relativa al circuito web e alle cosiddette bufale. Notizie fasulle, spesso fonti di misunderstanding ma capaci persino di spostare il consenso elettorale da un partito politico ad un altro. E’ scesa così in campo l’Antitrust, con la proposta da parte del presidente Roberto Pitruzzella di creare una rete di agenzie pubbliche contro le bufale online.
L’intervento di Pitruzzella al Financial Times non è piaciuto al garante M5S, Beppe Grillo, che ha posto sullo stesso piano Pitruzzella, Renzi e Gentiloni, bollandoli come «nuovi inquisitori del web». Tuttavia, la proposta di Pitruzzella pare non aver nulla a che vedere con operazioni di censura della rete, ma riguarderebbe la disposizione di regole ben precise, ormai imprescindibili visto l’esponenziale aumento delle fake news.
Ed infatti, la replica del presidente Antitrust è servita: «La mia non è una proposta volta a creare forme di censura, ma a rafforzare la tutela dei diritti nella rete». Grillo aveva invece attaccato: «Vogliono fare un bel tribunale dell’inquisizione, controllato dai partiti di governo, che decida cosa è vero o è falso».
Non sono dunque mancate le polemiche. Le dichiarazioni piccate di Grillo non sono rimaste infatti inosservate, scatenando le reazioni del presidente Pd, Matteo Orfini: «Caro Grillo, nessuno attacca la rete – ha replicato su Twitter. Attacchiamo i cialtroni che la inondano di bufale e bugie. A proposito, ne conosci qualcuno?» Il tema è ormai ben noto ed assolutamente in divenire, considerate le polemiche durante la campagna elettorale Usa, che ha visto la vittoria di Donald Trump e le prime proposte in Germania circa la regolamentazione del web in vista dell’elezioni del 2017.
foto da: quotidiano.net
Cosimo Cataleta