La pista palermitana. Quella dell'attentato al Papa è davvero solo una boutade?
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PALERMO, 12 FEBBRAIO 2012 – La questione è stata di fatto resa pubblica due giorni fa, quando il Fatto Quotidiano ne faceva la propria prima pagina. «Complotto contro il Papa. Entro 12 mesi morirà» era il titolo che – come si dice in gergo - “lanciava” l'articolo di Marco Lillo (e di cui vi ha parlato Cristin Stella su queste pagine).
Tutto ruota – ne scriveva ieri “Siciliainformazioni” - intorno al cardinale di Palermo Paolo Romeo (nella foto). Uno dei documenti in cui si profetizzerebbe la fine del magistero di Ratzinger porta direttamente ad un viaggio del cardinale in Cina. Un viaggio che sembra essere stato fatto non per scopi “ecclesiastici”. Come riporta l'articolo, infatti, il cardinale avrebbe incontrato alcuni imprenditori italiani residenti in Cina, e grazie a questa speciale “ambasciata”, loro emuli cinesi. Un viaggio, dunque, che ha tutte le caratteristiche per apparire di esclusiva (o quasi) natura commerciale, dati anche i forti interessi dei cinesi in Sicilia, sia per quanto riguarda un loro eventuale intervento nei lavori sia per il Ponte sullo Stretto (nel momento in cui si deciderà di realizzarlo concretamente) sia – ne parlavamo qualche mese fa - che per l'aeroporto da costruirsi a Centuripe, nell'ennese, che vede però mettersi “di traverso” gli americani. Che potrebbero aver avuto lo stesso atteggiamento con il viaggio del cardinale Romeo.[MORE]
La notizie della scomparsa dell'attuale pontefice – e successiva sostituzione con l'arcivescovo di Milano, monsignor Angelo Scola, a questo punto “bruciato” – sarebbe stata appresa proprio durante questo viaggio. Le ipotesi al vaglio, come hanno riportato i giornali in questi giorni, riguardano o un attentato o la morte per una malattia inguaribile (si parla di un tumore allo stomaco) che è poi la tesi eventualmente avallata dal Vaticano.
Il cardinale Romeo, peraltro, è uno dei prelati più stimati all'interno dei palazzi vaticani, con una lunga “carriera” alle spalle e che dunque dovrebbe essere in grado di gestire certe informazioni “delicate”, anche se le sue rivelazioni – seppur indirette – di fatto confermano che all'interno dei corridoi della Chiesa stia avvenendo qualcosa di strano, come evidenziato nelle settimane scorse dalla trasmissione “Gli Intoccabili” di Gianluigi Nuzzi, che si è occupata della vicenda di monsignor Carlo Maria Viganò.
A questo punto, però, alla luce proprio di queste nuove rivelazioni e dell'”affaire monsignor Viganò” la domanda è lecita: cosa sta succedendo in Vaticano? Qual è, infine, la pista da seguire, quella del decesso per malattia, per un attentato oppure – terza pista – quella di una vera e propria faida tra i vari gruppi di potere interni alla Chiesa?
(foto: Repubblica-Palermo, versione on-line)
Andrea Intonti