La Parola non si ferma mai": l'eredità spirituale di Mons. Antonio Cantisani celebrata a Catanzaro
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CATANZARO – Un tributo al vescovo Antonio Cantisani e alla sua eredità pastorale
L’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, in collaborazione con l’Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro, ha celebrato un evento di grande rilevanza culturale ed ecclesiale con la presentazione dell’opera collettiva dal titolo: La Parola non si ferma mai. Studi per S.E. Mons. Antonio Cantisani, a cura di Alberto Scerbo e Luigi Mariano Guzzo, Edizioni Scientifiche Italiane, 2024 (in 3 volumi). Durante la serata, autorevoli relatori hanno condiviso ricordi, riflessioni e testimonianze, rendendo omaggio a un uomo che ha profondamente segnato la comunità calabrese e la Chiesa italiana. Tra gli altri la presenza del sindaco Nicola Fiorita e l’assessore alla cultura Monteverdi.
I relatori e il loro tributo a Mons. Cantisani
La serata si è aperta con l’intervento del professor Alberto Scerbo (UniCZ), che ha conosciuto e collaborato con il Mons. Cantisani, ricordando l’impegno accademico e pastorale del presule ha detto che: “L’opera è un simbolo del profondo amore che la comunità ha nutrito per questo grande vescovo. I tre volumi raccolgono non solo studi accademici, ma anche testimonianze di vita che evidenziano il lascito spirituale e culturale di Cantisani”.
Anche il professor Luigi Mariano Guzzo (UniPI) o-curatore dell’opera, ha evidenziato come la trilogia sia il frutto di un lavoro collettivo nato dal desiderio di onorare Mons. Cantisani. “La sua figura ha ispirato numerosi studiosi e testimoni, rendendo possibile questa raccolta che è insieme accademica e affettiva. Cantisani era un pastore che sapeva essere vicino alle persone, anticipando i tempi con le sue intuizioni profetiche”.
Inoltre ha ricordato come alcuni momenti salienti del magistero del Vescovo, come l’impegno di attuare il Concilio Vaticano II a proposito di laicato, impegno sinodale, migranti, politica, in realtà hanno anticipato temi e processi molto cari alla Chiesa di papa Francesco.
Mons. Fortunato Morrone, presidente della Conferenza Episcopale Calabra, e Vescovo di Reggio Calabria-Bova, ha poi preso la parola, e chiosando un testo dell’opera a firma di Domenico Concolino, ha evidenziato il carattere profetico del magistero di Mons. Cantisani. “Era un vescovo del Concilio Vaticano II, un uomo di fede profonda che ha saputo tradurre il Vangelo nella vita quotidiana. Cantisani ha incarnato l’essenza di una Chiesa povera, per i poveri, capace di dialogare con la realtà del suo tempo”.
La serata moderata da Mario Arcuri, dopo la testimonianza di Franco Cimino e dello scrittore Filippo d’Andrea, si è conclusa con un toccante intervento di Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, ed ha reso omaggio a Mons. Cantisani come suo illuminato predecessore e guida. “Non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, ma la sua presenza è viva in ogni angolo di questa città e della diocesi. È un vescovo che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva”.
Mons. Maniago ha sottolineato la straordinaria capacità di Mons. Cantisani di vivere la fede come incontro trasformante: “La fede di Mons. Cantisani non era un’adesione teorica, ma un’esperienza viva e concreta. Questo incontro con il Signore ha ispirato ogni suo gesto, ogni sua parola, rendendolo un protagonista della vita di questa comunità”.
In un passaggio particolarmente significativo, Mons. Maniago ha evidenziato la modernità del magistero di Mons. Cantisani: “Era un interprete del Concilio Vaticano II, capace di mettere in pratica le intuizioni conciliari con coraggio e passione. La sua dedizione alla Parola, alla povertà e alla centralità dei laici rimane un faro per tutta la Chiesa”.
L’arcivescovo ha poi ricordato il profondo legame di Mons. Cantisani con la città di Catanzaro: “Ha amato questa città come pochi, rimanendo qui anche dopo la fine del suo mandato. È stato un segno tangibile del suo legame indissolubile con questa terra e con la sua gente”.
Un’eredità viva e attuale
L’opera “La Parola non si ferma mai” non è solo un tributo al passato, ma una guida per il futuro. Come ha ricordato Mons. Morrone, “il magistero di Mons. Cantisani ci consegna una Chiesa che dialoga, che cammina insieme, che mette al centro la comunità e i bisogni delle persone”.
La serata si è conclusa con un invito a custodire e tramandare l’eredità spirituale di Mons. Cantisani, rendendola viva nelle azioni quotidiane e nel servizio alla comunità. Un omaggio a un uomo che ha saputo incarnare l’amore per Dio e per il prossimo con una dedizione senza pari.