Salute
La musicoterapia per contrastare l'Alzheimer
CATANZARO, 27 DICEMBRE 2011 - Gli ospiti dello "Spazio Alzheimer e Demenze neurodegenerative" di via Fares, gestito dalla Ra.Gi Onlus, in collaborazione con l’assessorato comunale alle Politiche sociali, si sono riscoperti musicisti, cimentandosi, proprio in questi giorni, con diversi strumenti musicali.[MORE]
Presso lo Spazio Alzheimer si è svolto, in questi ultimi giorni, un laboratorio musicale e strumentale coordinato dalla professoressa Maria Franca Monturo, diplomata al conservatorio ed insegnante di propedeutica musicale. Una scelta importante e all'avanguardia fatta dalla Ra.Gi per un laboratorio di estrema valenza terapeutica, in cui le attività sono volte a stimolare le funzioni affettive, fisiche, cognitive ed interpersonali degli ospiti affetti da demenza, utilizzando tecniche ricettive ed attive come la musica. Quest’ultima, infatti, sembra rivelarsi una chiave d’accesso per entrare in contatto ed interagire con i pazienti, che preservano intatte abilità e competenze musicali fondamentali (intonazione, sincronia ritmica, senso della tonalità) nonostante il deterioramento cognitivo dovuto alla malattia. Il rapporto diretto con i suoni e con la musica permette di sollecitare la consapevolezza sonora che si dimostra necessaria per l’integrazione sociale ma anche per l' autoconsapevolezza della stessa identità psicofisica del paziente che va, con l’avanzare inesorabile della malattia, disgregandosi. Interagire con degli strumenti musicali, inoltre, aiuta i malati di Alzheimer che presentano anche alcune difficoltà ad esprimersi, in quanto lo strumento musicale svolge un ruolo di mediatore tra individuo e realtà esterna. Attraverso l’esecuzione strumentale, quindi, i malati riattivano e potenziano le capacità motorie residue, acquistano maggiore autocontrollo, affievolendo l'aggressività, ed imparano a svolgere dei movimenti con maggiore precisione, stimolando i processi cognitivi.
Sono stati forniti agli ospiti del centro degli strumenti musicali abbastanza facili da suonare come le percussioni tra cui: il guiro, il triangolo, tamburelli di diverse dimensioni e le maracas, che i pazienti riescono a maneggiare senza troppo sforzo. Parte integrante del laboratorio è stata l’esecuzione di vecchi brani musicali. Quest'attività ha confermato la grande valenza svolta dalla musica su tali malati, perché come si è potuto dimostrare in campo medico e sperimentale, la musicoterapia, insieme alla Pet Therapy, è una strategia dagli esiti positivi, messa in atto per contrastare l'Alzheimer, una malattia che ad oggi non ha trovato una cura efficace. La terapia musicale, infatti, sembra restituire ai malati ricordi ed episodi altrimenti oscurati e perduti per l'avanzare della malattia.
Gli ospiti si sono riscoperti capaci di cantare e di provare piacere nel condividere un’esperienza di gruppo; ricordando e cantando i testi delle canzoni, partecipando e rispondendo con logicità agli stimoli musicali. Il canto dal momento che richiede uno sforzo di concentrazione, di attenzione, di espressione, di memoria ha la capacità di distrarre da una situazione aggressiva, permettendo un controllo della respirazione e quindi il rilassamento. Il tutto è stato sapientemente coadiuvato dall’atteggiamento empatico della Monturo che ha permesso ai pazienti di sentirsi accettati e rispettati nei loro tempi e nelle loro manifestazioni senza subire le continue frustrazioni derivanti dal peso opprimente di una malattia estremamente combattiva e punitiva nei confronti dei malati.
Caterina Stabile