La Merkel gela l'Europa: «Ancora cinque anni di rigore». Steinbrück: «Terapia sbagliata»
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La Merkel gela l'Europa: «Ancora cinque anni di rigore». Steinbrück: «Terapia sbagliata»

sabato 3 novembre, 2012

ROMA, 3 NOVEMBRE - Altro che luce in fondo al tunnel, ne dovrà passare di acqua sotto i ponti prima che si possa definire superata questa crisi economica. Questo è il pensiero del cancelliere tedesco, Angela Merkel, per la quale «ci vorranno più di cinque anni per superarla, o forse anche più». Soltanto il 24 ottobre scorso il presidente della Bce, Mario Draghi, nel suo discorso al Bundestag (la camera bassa del Parlamento tedesco), aveva espresso un cauto ottimismo sulla fine della recessione, aspettandosi i segnali di «una ripresa molto graduale per il prossimo anno».[MORE]

Durante il congresso regionale del suo partito, l’Unione democratico-cristiana (Cdu) nel Land del Meclemburgo-Pomerania, la Merkel ha allontanato i facili ottimismi e ribadito la necessità della sua strategia del rigore, necessaria «per convincere il mondo che vale la pena investire in Europa. Chi pensa che due o tre anni siano sufficienti a invertire la rotta si sbaglia». Il timore del Cancelliere consiste nel pericolo che gli investitori «non credano che possiamo mantenere le promesse fatte. C’è bisogno di rigore per convincere il mondo che vale la pena investire in Europa». Dopo aver annunciato che i tempi duri non sono alle spalle, però, la Merkel aggiunge una piccola nota positiva, confermando che «l’Europa è sulla strada giusta», a patto che tutti gli stati mantengano gli impegni presi per ridurre il debito e consolidare i bilanci.

La strategia del rigore imposta dalla Merkel è stata fortemente criticata da Peer Steinbrück, ex ministro delle finanze tedesco e candidato cancelliere della Spd nelle elezioni che si terranno il prossimo anno: «Il governo parte da una analisi insufficiente della crisi, ritenendo che si tratti di una crisi del debito pubblico degli Stati. È così solo parzialmente» ha spiegato al Corriere della Sera Steinbrück . «A questa analisi insufficiente segue una terapia sbagliata. E questa terapia viene praticata da due anni: risparmiare, risparmiare, risparmiare. Intanto la situazione europea non diventa migliore, ma anzi più problematica. Gli Stati scivolano dalla recessione alla depressione, e così non ottengono migliori condizioni sui mercati finanziari».

Steinbrück delinea la sua medicina per far fronte alla disastrosa congiuntura economica, una medicina che non si basa sul rigore e riguarda in particolare i paesi in difficoltà, come Grecia, Spagna ed Italia: «Serve una stabilizzazione del nostro sistema bancario malato e una regolamentazione. Ed è necessario uno stimolo per la crescita. Soprattutto in molti Paesi mediterranei, per combattere la disoccupazione giovanile troppo alta».

foto: geographicalmedia.com

Giovanni Gaeta


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