La mafia entra nella metanizzazione: Italgas sospesa
Cronaca Sicilia

La mafia entra nella metanizzazione: Italgas sospesa

sabato 12 luglio, 2014

 PALERMO, 12 LUGLIO 2014 – L’amministrazione della società Italgas, con sede a Torino e operante nel settore della metanizzazione su territorio nazionale, è stata sospesa per infiltrazioni mafiose. A eseguire il provvedimento emanato ai sensi dell’art. 34 del decreto legislativo n.159 del 2011su disposizione della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, con cui è stata disposta l’amministrazione giudiziaria e la precedente sospensione dell’amministrazione della Italgas S.p.a è la Guardia di Finanza di Palermo.

“Il citato decreto –si legge in una nota delle fiamme gialle – si collega all’esecuzione di analoghi provvedimenti, emanati nello scorso mese di maggio dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo su richiesta della locale DDA -, con cui è stata disposta la sospensione dell’amministrazione di tre importanti realtà imprenditoriali, ossia della Gas Natural Distribuzione Italia Spa con sede ad Acquaviva delle Fonti (BA), della Gas Natural Vendita Italia Spa e della Gas Natural Italia Spa, entrambe con sede a San Donato Milanese (MI), operanti nel settore della vendita e distribuzione del gas metano sul territorio nazionale”.

Le indagini della Guardia di Finanza sul caso sono iniziate quando questa stava indagando su Massimo Ciancimino e sui fratelli Salvatore Vito, Gaetano e Vincenzo Cavallotti. In quell’occasione i militari delle fiamme gialle hanno notato che grossi gruppi industriali, tra cui la Italgas S.p.a, intrattenevano rapporti con soggetti sottoposti a procedimenti penali.[MORE]

In particolare sulla società si legge nella nota della Finanza: “dallo sviluppo di tali filoni investigativi è emerso che l'impresa avrebbe agevolato imprenditori già sottoposti ad indagini di polizia giudiziaria e misure di prevenzione ai sensi della normativa antimafia, in alcuni casi, consentendo agli stessi di neutralizzare i provvedimenti cautelari inflitti e di continuare a consolidare la propria espansione, in alcune regioni della penisola, nel settore del gas metano”.

Per questi motivi l’impresa sarà temporaneamente amministrata dall’Autorità giudiziaria che allo scadere del periodo deciderà, in base ai controlli sulla sussistenza dei presupposti, se restituire la gestione dell’azienda o procedere al sequestro ai fini della confisca

Michela Franzone


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