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TERNI, 7 FEBBRAIO 2015 – Secondo l’ultimo rapporto curato dalla Camera di Commercio di Terni, il 2014 si è chiuso con un bilancio demografico positivo per le imprese ternane: le imprese registrate presso la Camera di Commercio provinciale ammontano complessivamente a 22.170 (contro i 22.042 dell’anno precedente), di cui 19.016 unità attive.
In particolare, dal rapporto rilevano 1.468 unità nate nell’arco dell’anno, mentre a chiudere la loro attività sono state 1.316, con un saldo positivo di 152 unità (6,62% il tasso di natalità di impresa, 5,94% quello di mortalità).[MORE]
Indubbiamente si tratta di un segnale positivo - pur timido - per l’economia ternana, messa a dura prova dalla crisi ormai persistente. Le criticità interessano, salvo poche eccezioni, quasi tutti settori economici: «i dati negativi più evidenti - si legge nella nota trimestrale - sono nell’agricoltura che nel 2014 perde 75 imprese, nelle costruzioni (-50), nel commercio (-43) e nelle attività manifatturiere (-39). I dati ufficiali sulla natalità e mortalità imprenditoriale condotta sui dati del Registro delle Imprese della Camera di Commercio, evidenziano il perdurare del momento negativo del settore artigiano, con una diminuzione di 87 imprese. Il segno positivo (+7) lo troviamo soltanto nel “Noleggio, agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese” e nelle “Attività artistiche, sportive, ecc.” (+2)».
Per il presidente della Camera di Commercio di Terni, Giuseppe Flamini, «Il dato che emerge è di una probabile inversione di tendenza per il nostro territorio e sembrerebbe che la crisi stia allentando la presa. Il rapporto rileva quelle criticità che ormai da diverso tempo stanno colpendo l’economia, soprattutto sono evidenti le contrazioni nei settori portanti. Tuttavia se da una parte i dati impietosamente sottolineano le difficoltà, al tempo stesso lasciano intravedere l’evoluzione del nostro tessuto imprenditoriale; l’ente camerale continuerà a monitorare i cambiamenti del nostro sistema economico e tenterà di supportarlo per quanto sarà possibile, cercando di favorire la nascita di nuove imprese e il consolidamento di quelle già presenti nella nostra provincia».
Domenico Carelli