La denuncia è sintomo di normalità. Giovanni Tizian presenta Gotica a Forlì
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FORLI', 9 OTTOBRE 2012 - Venerdì 5 ottobre, presso l’Auditorium CariRomagna di Forlì, si è svolta la presentazione del libro - inchiesta Gotica. ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea, di Giovanni Tizian. L’incontro ha inaugurato la stagione di Incontri con l’autore, manifestazione nella quale vengono presentati al pubblico libri che trattano di tematiche sociali. Per la prima volta nella provincia romagnola si è parlato del rapporto del Paese con la criminalità organizzata, un problema diventato ormai globale. La conferenza è stata presieduta, oltre che dal ventinovenne autore del libro, dal giornalista calabrese Danilo Chirico, coordinatore della redazione di Paese Sera e presidente dell’associazione antimafie daSud.
Giovanni Tizian è un giovane cronista calabrese emigrato all’età di 12 anni con tutta la sua famiglia in Emilia Romagna. La decisione di lasciare il suolo calabrese è stata dettata dalle intimidazioni rivolte all’azienda di famiglia e da quando nell’estate del 1989 a Bovalino, nella Locride, suo padre, bancario, viene ammazzato mentre torna a casa; un ulteriore omicidio irrisolto. Ha iniziato a scrivere con la Gazzetta di Modena, per poi collaborare con altre testate giornalistiche, occupandosi di infiltrazioni della criminalità organizzata in Emilia Romagna. Ha deciso di fare il giornalista spinto dalla curiosità di scoprire il perché dei diversi incendi scoppiati nel Modenese. [MORE]
Le organizzazioni criminali – spiega Tizian – sono lo strumento per ottenere un costo minore nell’imprenditoria locale. «La grande differenza è che al Nord c’è una zona grigia della società impercettibile, costituita da commercianti e professionisti che fanno da intermediari con la mafia, c’è un riciclaggio di capitali mafiosi affidato a imprenditori disposti a vendersi». Non si distingue cos’è giusto da cos’è sbagliato, tutto si opacizza. L’omertà, quella solidale intesa che vincola i membri alla protezione vicendevole, al Sud è dettata dalla paura, mentre al Nord dalla convenienza. Non si vuole raccontare, emerge la difficoltà della classe produttiva ad ammettere l’esistenza di una presenza nel tessuto economico. Un esempio di infiltrazione economica è rappresentato da Milano; ristoranti, locali notturni e discoteche vengono completamente gestiti dalle cosche attraverso sicurezza e catering. Un tipo di infiltrazione che raggiunge anche l'apparato sanitario. Tizian racconta, ad esempio, il caso di Carlo Chiriaco, direttore della ASL di Pavia, attualmente indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Forti legami con la criminalità organizzata risultano anche nella politica. Durante le elezioni primarie di Torino, spiega Tizian, un deputato chiese di sostenere la candidatura di Fassino a un imprenditore, poi rivelatosi un boss.
In città come Bologna, Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Parma Tizian racconta di una vera e propria delocalizzazione dell’Ndrangheta: «la casa madre rimane in Calabria, ma si sviluppano diramazioni di cosche abbastanza autonome nel territorio emiliano – romagnolo». Qui la criminalità organizzata fa affari nel business turistico della Riviera e investe i suoi soldi in costruzioni che, una volta terminate, vengono vendute ad agenzie immobiliari.
Ora Giovanni Tizian vive sotto scorta, così come altri professionisti che svolgono il loro lavoro onestamente e correttamente. «Il giornalista è colui che scrive e che riporta i fatti, i cittadini devono capire cosa trovano scritto sui quotidiani», afferma il cronista ventinovenne. «Devono tenere gli occhi aperti perché ciò che succede a Forlì, succede anche nel resto del Paese», continua Chirico. La criminalità organizzata è molto diffusa al Sud, ma si sta espandendo anche al Nord. Ci si dovrebbe svegliare e cominciare a prendere coscienza che l’Italia intera, purtroppo, non è immune a questo cancro. È necessario denunciare sempre, perché la denuncia – concludono Tizian e Chirico - è sintomo di normalità e legalità.
Giulia Farneti