La Comunità ebraica: «Roma come Tel Aviv». La stampa inglese: «La città più pericolosa d'Europa»
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ROMA, 23 NOVEMBRE 2012 - Altro che Stab City, la città degli accoltellamenti, come l’ha definita il Daily Telegraph. Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, non accetta le critiche piovute sulla Capitale, sia da parte dei tabloid inglesi, che da parte della Comunità ebraica romana dopo l'aggressione ad alcuni supporters del Tottenham avvenuta a Campo de' Fiori.
Il presidente della Comunità, Riccardo Pacifici (nella foto), ha paragonato Roma a Tel Aviv: «Se è possibile aggredire 50 tifosi del Tottenham a Campo de’ Fiori, vuol dire che Roma non è meno pericolosa di Tel Aviv» afferma su La Stampa Pacifici.
Il paragone ha suscitato l’indignazione del prefetto: «Non accetto questa equazione. Quello che viene fatto a Roma per le comunità ebraiche dalle forze ordine, non viene fatto in nessun altro paese, quindi non accetto provocazioni, chiedo rispetto per le forze dell'ordine da parte di tutti a cominciare dalla comunità ebraica» scrive Adnkronos. «Qui non piovono razzi».[MORE]
Tuttavia, dall’Inghilterra la rabbia non si placa e la stessa agenzia stampa aggiunge che pesanti attacchi alla Capitale arrivano anche dal The Times: «Roma è la città più pericolosa d'Europa. In nessuna altra parte del Continente c'è la stessa probabilità di essere accoltellato e assalito. L'episodio nel quale i tifosi del Tottenham sono stati aggrediti al pub Drunken Ship bar mercoledì è solo l'ultimo in una lungo elenco di violenze».
Tuttavia, visto che oggi la polizia ha arrestato due ultrà romanisti che avrebbero preso parte al raid, le motivazioni calcistiche starebbero lasciando spazio nelle ipotesi degli inquirenti a quelle razzistiche e antisemite. Una teoria rafforzata anche dai cori antisemiti e dallo striscione con scritto “Free Palestina” di cui si è resa protagonista la Curva Nord laziale. Il Sun, da questo punto di vista, parla chiaro: «Si è trattato di un agguato neonazista».
(Foto: universita.it)
Giovanni Gaeta
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