La Cancellieri non è indagata, ma sarebbe pronta a dimettersi
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TORINO, 18 NOVEMBRE 2013 - La Guardasigilli non è indagata. Lo ha confermato la Procura di Torino, dopo un vertice tra i PM ed il Procuratore Caselli che ha esplicitato tramite una nota che «nessun soggetto è stato iscritto nel registro degli indagati in merito alla vicenda del Ministro della Giustizia».
La Procura di Torino, come annunciato dallo stesso Caselli, ha invece «formato un fascicolo modello K di atti relativi a fatti nei quali non si ravvisano reati allo stato degli atti, ma che possono richiedere approfondimenti». Il fascicolo, precisa il Procuratore di Torino «sarà trasferito alla Procura di Roma in quanto territorialmente competente». [MORE]
Sul Financial Time, voci interne al governo sostengono tuttavia che la Cancellieri potrebbe dimettersi prima di Mercoledì, anticipando così il voto sulla sfiducia appoggiata con fervore da Civati (PD), Sel e M5S. Tuttavia la stessa Guardasigilli smentisce questa ipotesi.
Con la nota diramata da Caselli, che libera il caso dall’incognita indagini, la questione rimane tutta sul piano politico e si giocherà nella prossima settimana. Intano Palazzo Chigi conferma la fiducia al ministro che si era comunque detta disposta a dimettersi nel caso in cui la figura istituzionale che rappresenta fosse stata messa in discussione.
Questa notizia ridimensiona la questione che dovrà essere risolta adesso, nel merito, solo dal Parlamento italiano e dai partiti.
Stamane Massimo D’Alema, ospite della trasmissione Agorà ha dichiarato: «La Cancellieri non ha fatto nulla di scorretto, semmai è illegale la pubblicazione dei tabulati di telefonate private tra lei e altre persone non indagate. Tuttavia è evidente che c'è un problema delicato che la procura di Torino ha il dovere di chiarire al più presto. Se riterranno atto dovuto mettere sotto accusa il ministro della Giustizia, si crea un problema di opportunità. Questa novità cambierebbe lo scenario e richiederebbe al ministro Cancellieri un atto di responsabilità». Il canovaccio presentato da D’Alema non ha comunque trovato risvolti pratici, facendo rimanere la questione in mano ai partiti.
Per Brunetta (PDL), che stasera farà i conti con un servizio di Report dedicato a strani accadimenti riguardo ad una sua villa in Campania, il caso Cancellieri, se mal gestito da Letta, potrebbe «condannare l'Italia a tornare indietro di 22 anni, quando furono le Procure a decidere chi aveva diritto di governare e chi no».
Sergio Sulmicelli
(immagine da: lastampa.it)