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CATANZARO 08 FEBBRAIO 2012 - Oggi il sacerdote Davide Marino risponde alla domanda posta da Veronica e Marco sul grande mistero dell'Eucarestia e della Santa Messa.
R. Cari Veronica e Marco,
la nostra fede è davvero stupenda. Conoscerla più a fondo non può che offrire quella gioia che solo le cose del Signore sanno dare a chi lo cerca con cuore umile e semplice. Del resto, non è forse questo che ci attesta il salmista quando dice che: “La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi” (Sal 19,8-9)?
Per venire alla vostra domanda, dobbiamo innanzitutto riconoscere che l’Eucaristia è un mistero di una profondità abissale. Essa è infatti l’attualizzazione del sacrificio di Gesù che nello Spirito Santo si offre al Padre quale “vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv,4-10). Cosa vuol dire “attualizzazione del sacrificio di Gesù”? Significa che nella Santa Messa noi non celebriamo semplicemente un lontano ricordo, ma che quell’evento di salvezza, per l’azione dello Spirito Santo attraverso la mediazione della Chiesa, diventa attuale per noi, oggi, qui e ora. Gli infiniti benefici del sacrificio di Cristo si riversano su ciascuno di noi. Gesù si rende veramente, realmente e sostanzialmente presente in mezzo a noi con il suo Corpo e il suo Sangue. In Lui Dio fa pace con l’umanità, sancisce una “nuova ed eterna alleanza” con gli uomini. [MORE]
Ora, questo immenso mistero viene celebrato all’interno del rito della Santa Messa, che è strutturato in due parti fondamentali e profondamente connesse: la liturgia della Parola e la liturgia Eucaristica. Nella prima viene proclamata la Parola di Dio, il sacerdote ne dà una spiegazione che aiuti ad approfondirne e attualizzarne il significato, si professa la propria fede attraverso il Credo, si eleva al Signore la preghiera personale e comunitaria. Centro della liturgia eucaristica è invece la Consacrazione – che a sua volta costituisce il cuore dell’intera celebrazione – nella quale il pane e il vino presentati all’altare diventano il Corpo e il Sangue di Gesù. A essi il fedele si accosta per “fare la Comunione”, perché si realizzi cioè l’unione intima e profonda con il Signore, che viene a dimorare in lui, a farsi sua vita e sua forza.
Abbiamo parlato poc’anzi di “alleanza” e, nella fattispecie, di quella singolarissima alleanza che viene stipulata tra Dio e gli uomini nel sangue di Gesù. Un’alleanza è un patto di unione che viene siglato tra due contraenti a determinate condizioni. Le condizioni del nostro patto con il Signore sono racchiuse proprio in quella Parola che ogni Domenica ascoltiamo. La fedeltà all’alleanza che ci rechiamo a rinnovare con il Signore è allora la fedeltà alla sua Parola. Ecco perché liturgia della Parola e liturgia Eucaristica sono inseparabili. Partecipare all’Eucaristia senza il desiderio di cambiare la nostra vita sulla base della Parola ascoltata è una grossa, enorme contraddizione, perché è violare le condizioni della nostra alleanza con il Signore.
Vi auguro cari Veronica e Marco di rinnovare ogni settimana con amore, intensità, consapevolezza e convinzione sempre maggiori la vostra alleanza personale con il Signore, fonte della vita matrimoniale.
Mi permetto di rimandarvi infine a un interessantissimo sussidio formativo sulla Santa Messa. Si tratta di alcune riflessioni di Mons. Costantino di Bruno, assistente ecclesiastico centrale del Movimento Apostolico, che approfondiscono il significato della Messa “momento per momento”:
http://www.movimentoapostolico.it/messa/index.htm
don Davide Marino
Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]