L'amaro umorismo de "Il berretto a sonagli' di Pirandello in scena all'Abbazia Benedettina
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L’amaro umorismo de “Il berretto a sonagli” di Pirandello in scena all’Abbazia Benedettina di Lamezia
LMEZIA TERME (CZ) 18 AGOSTO 2016 - Palese l’amaro umorismo di Luigi Pirandello nel dramma “Il berretto a sonagli” presentato presso l’Abbazia Benedettina di Lamezia da Sicilia Teatro e Teatro Pirandello e inserito nel secondo appuntamento di Lamezia Summertime TeatrOltre : il Teatro Ritrovato, diretto da Nico Morelli e Walter Vasta. [MORE]
L’attore siciliano Sebastiano Lo Monaco, che ritorna a Lamezia a distanza di otto anni dalla sua ultima interpretazione dell’ “Otello” di Shakespeare, nelle vesti di regista ed attore, affiancato da bravissimi attori, ha portato in scena le tematiche pirandelliane dell’importanza dell’apparire, del giudizio altrui, della salvaguardia dell’onore a qualsiasi prezzo. Molto significativo è il titolo dell’opera in cui il berretto a sonagli rappresenta il simbolo di ridicolezza, derisione, vergogna e pertanto nessuno vuole indossarlo per non essere chiamato buffone o becco. Sebastiano Lo Monaco, accolto calorosamente dagli spettatori appena è apparso sull’ampio palco allestito all’aperto alle spalle dell’abbazia nella sua essenzialità, ha narrato la storia di Ciampa ( da lui interpretato), un personaggio dalle mille sfaccettature, poco più che quarantenne, che, tradito dalla moglie, accetta la condanna e la pena di spartire l’amore della sua donna con il datore di lavoro, pur di non perderla difendendo così il suo prestigio sociale.
E quando la signora Beatrice Fiorica nata La Bella, moglie tradita, cerca di ribellarsi all’adulterio del marito e lo denuncia, incontra le resistenze sia dei suoi familiari che dello stesso Ciampa che, per risolvere la critica e scomoda realtà, induce la signora Beatrice Fiorica a dichiararsi pazza davanti a tutta la comunità e ad internarsi in un manicomio. «Abbiamo tutti come tre corde d'orologio in testa. La seria, la civile, la pazza. Soprattutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile» afferma Ciampa dal palco. Quella della pazzia è l’unica soluzione che permette di lavare quell’onta che, come una macchia d’olio, si è appiccicata addosso a Ciampa e salvare in tal modo la rispettabilità della sua amata consorte Nina e di tutta la famiglia Fiorica.
La narrazione del dramma, protratta per ben due ore ( dalle ore 22 alle 24 ), nel primo atto è stata adombrata dalla scelta di accentuato registro comico da parte di Lo Monaco che ha cercato di conquistare l’attenzione del pubblico con ilari ammiccamenti, doppio senso gestuale e battute cabarettistiche stonando con la crudezza dell’umorismo pirandelliano mentre nel secondo atto l’attore siciliano è rientrato nei toni drammatici pirandelliani interpretando mirabilmente un Ciampa apparentemente grottesco, ma in realtà straziante, profondamente più umano rivelatosi il più moderno degli eroi pirandelliani. Sul palco si sono susseguiti, oltre al protagonista Sebastiano Lo Monaco, Maria Rosaria Carli, Clelia Piscitello, Viviana Larice, Lina Bernardi, Rosario Petix, Claudio Mazzenga, Maria Laura Caselli.
Lina Latelli Nucifero