L'Alfabeto della fede: Diaconato e Digiuno
Parola e Fede Lazio

L'Alfabeto della fede: Diaconato e Digiuno

martedì 3 ottobre, 2017

Cari lettori, continua il nostro cammino di approfondimento con la rubrica "l'alfabeto della fede". Le parole che prenderemo in esame oggi sono: Diaconato e Digiuno. Inoltre, vi ricordo che potete leggere sempre su InfoOggi i numeri precedenti della InfoOggi i numeri precedenti della rubrica. [MORE]

DIACONATO
Il diaconato nella Chiesa è stato istituito da Pietro per il servizio delle mense nella comunità cristiana. È vero servizio alla carità materiale. Il presbitero e il vescovo si dedicano al ministero della Parola e alla preghiera. Il diacono si occupa di tutti i bisogni materiali che sorgono all’interno della comunità cristiana. Il diacono transeunte viene ordinato in vista del sacerdozio. Il diacono permanente è ordinato invece per il servizio. Lui è servo di Cristo in ogni manifestazione della carità. Al diacono permanente appartiene una duplice evangelizzazione. Lui evangelizza mostrando la carità di Cristo ed anche annunziando la parola della salvezza.

DIGIUNO
Il primo digiuno che è ricordato nella Scrittura Santa è quello vissuto da Mosè. Il suo è stato un digiuno causato da un dolore grande e una sofferenza indicibile del suo spirito a motivo del grave peccato commesso dal suo popolo. Il dolore per l’offesa arrecata al Signore era così acuto e vivo nel suo cuore da fargli perdere la fame e la sete per ben quaranta giorni.

Lungo il corso della storia il digiuno era divenuto una pratica cultuale senza più alcun legame con il dolore per i peccati commessi. Un tale digiuno, vissuto e celebrato come vera religione senza la vera religione dell’obbedienza non serve al Signore. Isaia alza potente la sua voce e dice chiaramente qual è il digiuno che il Signore vuole: la perfetta obbedienza ai suoi Comandamenti e a tutto il codice della santità annunziato nel Libro del Levitico (cc. 18-20).

L’amore verso Dio e verso il prossimo, la giustizia verso Dio e verso il prossimo è il digiuno che il Signore chiede al suo popolo Il Nuovo Testamento è vino nuovo in otri nuovi. Qual è il fine del digiuno nella Legge Nuova di Cristo Gesù? Il fine è la carità. Chi possiede qualcosa, si priva di qualcosa per aiutare i suoi fratelli più bisognosi. Il digiuno cristiano è essenza della carità, dell’amore, della vera giustizia. Nessuno vive per se stesso e nessuno muore per se stesso. Viviamo e moriamo per gli altri, in Cristo Signore. Ma morire e vivere per gli altri è fare di tutta l nostra vita un’opera di amore. Tutto ciò che si è e tutto ciò che si possiede, tutto deve essere posto a servizio della carità e dell’amore. A nulla serve un digiuno vissuto nell’egoismo. Serve quel digiuno che è privazione di qualcosa per dare un conforto efficace e duraturo a chi è nel bisogno.

Don Francesco Cristofaro

 


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