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KENYA - Un uomo ed una donna, colpevoli di aver ucciso un prete cattolico italiano il 16 gennaio 2009, sono stati condannati a morte a Nairobi. La vittima era Giuseppe Bertaina, di 82 anni e viveva da 50 anni in Kenya, fu trovato morto, con piedi e mani legate, nel suo ufficio. [MORE]
La polizia locale trovò quasi subito i responsabili, si tratta di Felix Savayi e Mabel Kavati, che erano tra l’altro in possesso di un libretto d’assegni ecclesiastico. Una terza persona è stata invece assolta.
La pena di morte in Kenya è ancora in vigore ma l’ultima fu eseguita nel lontano 1987. L’anno scorso 4.000 prigionieri, condannati a morte, sono stati graziati e la pena è stata convertita in un ‘semplice’ ergastolo.
Probabilmente il prete è stato vittima di un furto. Ad ogni modo la pena di morte sembra fuori luogo per un reato di omicidio. Che il tribunale sia stato particolarmente severo proprio perché la vittima era un prete? A tal proposito dovrebbe intervenire allora il Vaticano, che proprio in questi giorni ha posto l’accento sulla netta superiorità della giustizia divina su quella umana.