Jannacci: «Si potrebbe andare tutti al tuo funerale». Folla di gente per l'ultimo saluto
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MILANO, 02 APRILE 2013 - Un lungo e commosso applauso ha accolto l'arrivo del feretro di Enzo Jannacci - scomparso venerdì scorso all'età di 77 anni - sul sagrato. Ad accompagnare la salma del grande cantautore, la moglie Giuliana Orefice e il figlio Paolo. «"Si potrebbe andare tutti al tuo funerale", cantavi tanti anni fa », così – con uno dei versi più celebri di Jannacci - don Roberto Davanzo ha dato inizio alla sua omelia.
«Ebbene ora ci siamo al tuo funerale, e siamo in tanti, e siamo tutti», ha proseguito Don Roberto Davanzo – direttore della Caritas aggiungendo: «E poi precisavi, per vedere se la gente piange davvero, e questo te lo possiamo garantire». Davanzo ha poi evidenziato che Jannacci «ha dato voce ai tanti deboli», puntualizzando l’importanza, espressa anche nei versi del cantautore, di «prendersi cura anche degli altri». [MORE]
In veste di direttore della Caritas, don Davanzo ha puntualizzato che proprio dalla canzone di Jannacci «El purtava i scarp del tennis» è stato utilizzato come il titolo della rivista dell’associazione: «Proprio questa canzone è diventata la cifra di un prendersi a cuore i senzatetto». Infine, don Davanzo ha concluso la sua omelia definendo Jannacci «il profeta, il poeta del mondo degli emarginati».
Tra la folla, hanno presenziato al rito funebre, tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo, Ombretta Colli, Mara Maionchi, Franca Rame e Dario Fo, Fabio Fazio, Shel Shapiro, Enrico Beruschi, Morgan. In ritardo, è arrivato anche Adriano Celentano con Claudia Mori.
Come era stato già affermato, il cantautore verrà tumulato al Famedio, dove sono seppelliti coloro che hanno resto grande Milano.
(fotogramma: milanotoday.it. Video: Corriere della Sera)
Rosy Merola