Italicum, governo ottiene la fiducia: 352 sì e 207 no. Renzi: «Grazie di cuore»
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ROMA, 29 APRILE 2015 - Tanto rumore per nulla. Il governo Renzi ha incassato la fiducia da parte della Camera sul primo dei tre voti posti sull’Italicum e guarda avanti con rinnovata fiducia. I pericoli ed i venti di crisi preannunciati durante queste ultimi giorni si sono rivelati meno forti di quanto osteggiato.
La tanto decantata spaccatura all’interno del Pd non c’è stata, o quantomeno non è stata tale da far saltare il banco, o nella fattispecie il governo. Alla resa dei conti sono stati 352 i voti favorevoli, contro i 207 no ed un astenuto, che hanno approvato l’articolo 1 della riforma sulla legge elettorale. Punto che introduce il premio alla lista e la soglia di sbarramento al 3%. Adesso bisognerà aspettare giovedì per gli altri due voti di fiducia, ma è alquanto improbabile pensare che le cose possano andare diversamente da quanto accaduto oggi nell’aula di Montecitorio.
D’altronde, come ha affermato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi alla fine del voto, «i numeri sono in linea con i numeri delle altre fiducie», per poi esprimere la propria soddisfazione. Parole di soddisfazione e gratitudine anche da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale su Twitter ha così commentato: «Grazie di cuore ai deputati che hanno votato la prima fiducia. La strada è ancora lunga ma questa è #lavoltabuona». Un grazie, quello del premier-segretario Renzi, che non riguarda di certo quei deputati di maggioranza che oggi hanno desertato l’aula. Ai 396 voti preventivati oggi ne sono mancati 44. Alle assenze giustificate, sono infatti 38 i voti che mancano all’appello in casa Pd.
Accantonate le indisponibilità più o meno giustificate di Roberto Speranza e Guglielmo Epifani, ufficialmente in missione, sono 36 i deputati democratici dissidenti: R. Agostini, Albini, Bersani, Bindi, Bossa, Bruno Bossio, Capodicasa, Cimbro, Civati, Cuperlo, D’Attorre, Fabbri, G.Farina, Fassina, Folino, Fontanelli, Fossati, Carlo Galli, Giorgis, Gnecchi, Gregori, Laforgia, Letta, Leva, Maestri, Malisani, M. Meloni, Miotto, Mugnato, Murer, G. Piccolo, Pollastrini, Stumpo, Vaccaro, Zappulla, Zoggia.[MORE]
«Sulla fiducia - ha sottolineato il vicesegretario del partito, Lorenzo Guerini - c’è stato nel Pd uno strappo molto più contenuto di quello che si poteva pensare. Ora non affrontiamo questo passaggio per via disciplinare: non avrebbe senso». Nessuna sanzione quindi per i deputati che non hanno votato la fiducia.
(Immagine da tg24.sky.it)
Giovanni Maria Elia