Italicum, ecco il primo ostacolo: manca il nodo salva-Lega. Slitta la presentazione del testo
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Italicum, ecco il primo ostacolo: manca il nodo salva-Lega. Slitta la presentazione del testo

mercoledì 22 gennaio, 2014

ROMA, 22 GENNAIO 2014 - Era annunciata per oggi pomeriggio la presentazione in Commissione Affari Costituzionali della Camera del testo della riforma elettorale, il cosiddetto “Italicum”. Il testo del nuovo sistema elettorale, scaturito dal discusso accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, tuttavia, non è stato depositato e la seduta in commissione è stata rinviata a stasera.

Ad annunciarlo è stato Francesco Paolo Sisto, relatore di Forza Italia nella stessa commissione. Rinvio confermato anche da Gianni Cuperlo, dimissionario presidente del Pd, anch’egli membro della commissione Affari Costituzionali. «Il testo non è ancora arrivato», ha difatti affermato Cuperlo.

Il perché è presto detto. Se per un verso è lo stesso Pd a chiedere ulteriore tempo per apportare alcune modifiche, dall’altro esiste un problema avanzato dalla Lega Nord e del quale Forza Italia si è fatta portavoce. Nella fattispecie, con le soglie di sbarramento fissate dall’Italicum al 5%, per i partiti appartenenti tra l’altro ad una coalizione, il Carroccio rischierebbe, e parecchio considerato il clamoroso tonfo del 3,9% alle ultime elezioni 2013, di restare fuori dai giochi.

Così, se di questi tempi tutti i partiti si esaltano nel dire di “non essere legati alle poltrone”, pur di portare avanti le riforme necessarie al Paese, è anche vero che quando poi sono a rischio le proprie sorti nessuno è disposto a rinunciare a qualcosa. Insomma, come direbbe Totò: «Cà nisciuno è fess».

Ed ecco allora spuntare l’ipotesi di un nodo “salva-Lega”, basato sulla possibilità per i partiti a connotazione regionale di usufruire di una percentuale di sbarramento più bassa. Una modalità, d’altronde, già presente nel deplorevole e incostituzionale “Porcellum”, dove per i partiti regionali era per l’appunto sufficiente il raggiungimento del 10% in almeno tre regioni.

Sull’esistenza del nodo “salva-Lega” si è pronunciato anche Emanuele Fiano, capogruppo del Pd in commissione Affari Costituzionali, cha ha affermato: «c’è il tema della Lega, vedremo il testo».[MORE]

Ma le resistenze nei confronti dell’Italicum non provengono soltanto alla Lega, anzi. Il Nuovo Centrodestra del vicepremier Angelino Alfano, non sembra voler arretrare di un passo sulla questione delle preferenze, come confermato dal ministro Quagliariello: «sulle preferenze il Ncd non molla». Dello stesso parere il ministro D’Alia (Udc): «Liste bloccate da abolire». Dal fronte dei moderati è il ministro Mauro a dire la sua: «alzare la soglia per il premio». Il M5S, invece, come suo solito fare ha indetto un referendum online, lasciando ai suoi elettori la possibilità di scegliere con quale sistema elettorale votare. Contro l’Italicum la posizione più avversa è quella di Sel, come si evince dalle parole del suo segretario Nichi Vendola: «noi di Sel voteremo no. Siamo di fronte – ha spiegato – ad un atteggiamento inaccettabile, quello del prendere o lasciare».

(Immagine da rai.it)

Giovanni Maria Elia

 


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