Economia

Italia, il Pil torna a far sperare. Il punto sulla manovra e le richieste di Padoan in Ue

MILANO, 1 GIUGNO - E’ stata approvata alla Camera la Manovra (definita “manovrina”, ndr) che dovrà essere portata in Ue nei prossimi giorni, sulla base di 3,4 miliardi. Il decreto legge è stato approvato alla presenza di soli 350 deputati, con 218 voti favorevoli a fronte di 5 astenuti e 127 No.[MORE]

Passa dunque la manovra dell’Esecutivo, con Padoan che ora andrà in Europa a richiedere uno “sconto”. Contrariamente si è invece espresso Mdp, fuoriuscito dal Pd dopo le diversità di vedute con l’attuale segretario Matteo Renzi. Il decreto, dovrà essere convertito in legge entro il 23 giugno, pena la decadenza della Manovra stessa.

Le novità vanno dalla reintroduzione dei voucher in limitate fattispecie (fino a 5000 euro per lavoratore e datore di lavoro, con famiglia o impresa fino a 5 addetti) a previsioni anti-corruzione e bonus fiscali, oltre ad alcune modifiche nel settore tributatrio. Con la Web Tax, sarà infatti prevista la possibilità per le grandi imprese online di concludere accordi preventivi con l’Agenzia delle Entrate.

Spariranno invece le monetine da uno e due centesimi, con decorrenza dal 1 gennaio 2018. Nel decreto, rientrano anche l’intenzione di ridurre le slot machine, con una riduzione pari al 34%, le tasse per Booking.com e Airbnb, che dovranno pagare cedolare secca e tassa di soggiorno, oltre che il prestito ponte per Alitalia, con 600 milioni per la compagnia in vista del 2017.

Tra i bonus fiscali rientra la fattispecie dell’acquisto di case in zone sismiche: tali soggetti potranno subire sgravi fino al 75%, mentre in ambito scuola è previsto lo stanziamento di 1,3 miliardi per l’assunzione di 15.100 insegnanti entro l’anno 2026. L’approvazione della Manovra chiude una giornata positiva per l’Esecutivo, rinfrancato dalle stime in rialzo fornite dall’Istat.

Il trend positivo è ancor più significativo, in relazione ad un dato che non si vedeva dal 2010. Ed ora servirà invece convincere Bruxelles, con il ministro Pier Carlo Padoan in prima linea sul tema. Il titolare del ministero ha infatti scritto al vicepresidente della Commissione Dombrovskis e al commissario Moscovici, riferendo di un aggiustamento strutturale pari allo 0,3% del Pil. Ora si attendono ulteriori sviluppi, in attesa di capire cosa succederà dal punto di vista economico nel Belpaese.

Se infatti i dati odierni sono confortanti, non possono certo essere altrettanto trascurati gli indici del Pil pro capite. Secondo uno studio del Centro Studi promoter (2016), l’Italia sarebbe infatti abbondantemente indietro rispetto al Pil pro capite in Ue, con una media inferiore del 3,72%. Il dato riconduce al drammatico peggioramento dell’economia italiana, dal 2001 ad oggi. Se infatti prima dell’avvento della moneta unica, il Pil italiano superava del 18,8% quello europeo, si capisce come dunque il Belpaese abbia perso in totale il 22,5%. Un bilancio ancor più drammatico, se si considera che nel 2016 l’Italia restava (assieme alla Grecia) l’unica nazione europea ad avere un Pil inferiore a quello del 2001.

Nonostante il confronto con la situazione europea sia dunque ancora fondato su dati al ribasso, le novità di oggi portano un aumento dei vari settori dell’economia: dai servizi, sino ad industria ed agricoltura. Da registrare anche una crescita dell’1,8% del settore commerciale, da alberghi a pubblici servizi, sino al buon 1,1% in settori quali credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali.

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta