Istituto tumori Pascale, corruzione nelle forniture e fatture gonfiate: sette arresti
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NAPOLI, 7 MARZO 2017 - Sono sette le misure cautelari ai domiciliari emesse dal Gip di Napoli ed eseguite nella mattinata di oggi dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, guidati dal colonnello Giovanni Salerno, e dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria nei confronti di altrettanti soggetti presumibilmente responsabili del reato di corruzione nell'ambito dei rapporti di fornitura di prodotti all'Istituto Nazionale Tumori Fondazione "Pascale" di Napoli. Sono stati sequestrati dai finanzieri anche beni per un valore complessivo che ammonterebbe a circa due milioni di euro.
Nell'indagine sulle forniture di apparecchiature medicali all'istituto tumori Pascale, sarebbe coinvolto anche il primario di oncologia, il dottor Francesco Izzo, il quale risulterebbe uno dei destinatari dei provvedimenti restrittivi. Secondo quanto si apprende dalle agenzie di stampa, il primario, insieme a sua moglie, aveva costituito due società attraverso le quali avrebbe poi fatto da intermediario per l'approvvigionamento di macchinari che l'istituto oncologico acquistava, a prezzi molto elevati, per le cure antitumorali.[MORE]
Sembra plausibile che Izzo facesse risultare tali macchinari come gli unici per la cura di particolari tumori, creando le condizioni affinché fossero acquistati con una certa urgenza dalle società a lui riconducibili. Sembrerebbe, che proprio facendo leva sull'urgenza sia stato evitato il bando di gara e si sia proceduto dunque con una trattativa privata. Izzo, inoltre, con la complicità della moglie, avrebbe gonfiato le fatture aumentando sensibilmente il prezzo di acquisto dei dispositivi. Tali operazioni, secondo quanto emerso dall'attività di indagine, sarebbero avvenute con la "compiacenza" del dirigente amministrativo, anch'egli arrestato.
Luigi Cacciatori
Immagine da sienanews.it