Istanbul, monasteri trasformati in moschee (come volevano gli ottomani)

martedì 26 novembre, 2013

ISTANBUL, 26 NOVEMBRE 2013 - Il più grande monastero bizantino di Istanbul verrà riconvertito in una moschea il prossimo anno, dopo i lavori di restauro. Il monastero di Studion, noto anche come monumento di Imrahor, subirà la stessa sorte toccata alle chiese di Santa Sofia a Trebisonda e Nicea, già da tempo divenute centro delle attività dei muezzin.

“Non mi piace parlare come membro di un consiglio, ma a titolo personale, ritengo che il patrimonio culturale non dovrebbe essere oggetto di antagonismo. Questo modo di pensare potrebbe riversarsi anche sulla società”, ha dichiarato Laki Vingas, in qualità di rappresentante della Direzione Generale delle Fondazioni. “Il patrimonio culturale è patrimonio universale”, ha aggiunto, “comune all’intera umanità”.

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La conversione dell’edificio arriva in un momento di tensione in cui si vorrebbe riaprire anche il museo di Hagia Sophia a Sultanahmet come luogo di culto. Il vice presidente Bulent Arinc ha di recente espresso la sua speranza di vedere la basilica trasformata in moschea. Da qui, Vingas ci ha tenuto a sottolineare: “la mia opinione personale è che quando si sta cercando di cambiare la visione di tutte le cose, bisogna stare attenti a non creare problemi che potrebbero ripresentarsi nel futuro”.

Il monastero, che risale al V secolo, è stato il monastero più importante a Istanbul nel periodo bizantino, che servì anche come centro intellettuale della città. La basilica ebbe già una conversione in moschea, sotto il sultano ottomano Bayezid II. A seguito di due enormi incendi, nel 18esimo e nel 19esimo secolo, il monastero fu in gran parte distrutto. Nel 1946, è stato trasformato in un museo, in linea con la decisione del quadro ministeriale.

Foto: hurriyetdailynews.com

Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)

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Istanbul