Ipotesi compravendita parlamentari:  Razzi-Scilipoti, i pm chiedono archiviazione
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Ipotesi compravendita parlamentari: Razzi-Scilipoti, i pm chiedono archiviazione

giovedì 12 settembre, 2013

FIRENZE, 12 SETTEMBRE 2013-Secondo il pm Alberto Pioletti e il procuratore aggiunto Francesco Caporale non esiste alcuna prova che dimostri come i parlamentari Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, nel dicembre del 2010, lasciarono l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro in cambio di denaro o della promessa di altre utilità.

Fermo restando l’osservanza dell'articolo 67 della Costituzione, in base al quale ogni membro del Parlamento esercita le proprie funzioni senza vincolo di mandato, non sono emersi elementi per sostenere in giudizio un'ipotesi di compravendita di parlamentari in occasione del voto di fiducia al governo guidato da Silvio Berlusconi nel 2010. Con queste motivazioni è stato chiesto al gip di archiviare il procedimento aperto per istigazione alla corruzione a carico di ignoti.

Nel caso specifico, Razzi e Scilipoti, secondo gli inquirenti, avrebbero dato l'addio all' Italia dei Valori rispettivamente per ragioni di disagio personale e per valutazioni di natura politica. «Sono sempre stato fiducioso», ha commentato Scilipoti: «Sentivo che la verità sarebbe venuta fuori. Il prezzo più alto l'ha pagato la mia famiglia».

Razzi e Scilipoti, rieletti come senatori lo scorso 25 febbraio in quota Pdl, erano stati sentiti dalla Procura di Roma lo scorso 11 giugno come persone informate sui fatti: le spiegazioni dei due esponenti politici hanno convinto i pm a chiedere l’archiviazione del fascicolo.[MORE]

Davide Scaglione


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