Intervista esclusiva a Ivana Spagna: la musica, i momenti difficili e i progetti per il futuro
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Intervista esclusiva a Ivana Spagna: la musica, i momenti difficili e i progetti per il futuro

domenica 30 marzo, 2014

SALERNO, 30 MARZO 2014 - Artista di fama internazionale, Ivana Spagna irrompe nel mondo della musica nel lontano 1986. Una carriera straordinaria, milioni di dischi venduti in tutto il mondo e un primato finora imbattuto per il nostro paese: è l'unica cantante italiana ad aver raggiunto la posizione numero 2 nella classifiche inglesi. Si avvicina al mondo della musica per caso e solo alcuni anni dopo forma il suo primo gruppo con la complicità del fratello.

Autrice di molti dei suoi brani al grido di “Easy Lady” e “Call Me” si trasforma in una delle regine della dance music, il suo primo grande amore.
La grande occasione di cantare in italiano arriva con la Walt Disney: viene selezionata come interprete della colonna sonora “Il cerchio della vita” per il film d'animazione Il Re Leone. L'anno dopo si aprono le porte del Festival della Canzone Italiana di Sanremo e la definitiva consacrazione come una delle regine incontrastate del panorama musicale italiano ed internazionale.

In concomitanza con il suo ritorno sulle scene musicali con il singolo “The Magic of Love”, Ivana Spagna ha raccontato, in un un'intervista a cuore aperto per i lettori di InfoOggi, i suoi esordi, l'importanza della gavetta, il grande successo , l'amore per la musica, alcuni momenti difficili della sua vita privata,  ma anche di come ha trovato la forza di rialzarsi e ricominciare.

Da piccola sognavi di fare la ballerina di danza classica, ma alla fine sei diventata una cantante. Quando la musica è entrata per la prima volta nella tua vita?

«Fare la ballerina era il mio sogno. In casa camminavo sempre in punta di piedi, ma i miei genitori non avevano la possibilità economica di farmi studiare e alla fine ci ho rinunciato. Poi è arrivata per caso nella mia vita la musica. A 10 anni e mezzo ho partecipato ad un concorso canoro: così ho scoperto che mi piaceva cantare. Allora i miei genitori hanno acquistato a noleggio un pianoforte e da li mi sono sempre più appassionata. Ho cominciato ad amare la musica e con i miei genitori ho preso parte a diversi concorsi canori. A soli 18 anni ho formato il primo gruppo dance insieme a mio fratello, con cui ho cominciato ad esibirmi proponendo tutti i brani dance più famosi in giro per le discoteche. Poco dopo abbiamo smesso di suonare nelle discoteche e abbiamo messo su uno studio di registrazione. Ho cominciato a fare alcuni jingle per le pubblicità e con i soldi guadagnati pagavamo tutte le spese di gestione dello studio.»

Tutto cambia a metà anni ’80, per la precisione 1986 e 1987, quando pubblica “Easy Lady” e “Call Me” conquistando le classifiche mondiali. Come ricorda quel periodo della sua vita?

«E' stato un periodo di grandi sorprese. Non me ne rendevo conto neanche io, ma la tanta gavetta mi ha aiutato a mantenere i piedi ben saldi con la realtà. Quando è uscita “Call Me” non mi sarei mai aspettata un tale successo: mi sono trovata al secondo posto in Gran Bretagna e in trasmissioni musicali con Peter Gabriel, Phil Collins, Gino T Vannelli. Era un sogno ad occhi aperti per me, ma per fortuna non avevo perso il contatto con la realtà e la vita di tutti i giorni perchè i momenti bui così come passano poi ritornano.»

Nel 1994 è scelta da Elton John per interpretare il “Cerchio della Vita”, colonna sonora del film di animazione Disney “Il re leone”. Tanti grandi nomi della musica avevano provato quel brano, tra cui la sua amica Laura Pausini.

«Sono stata contattata dalla Walt Disney per un provino. Eseguo la canzone e dopo un periodo di tempo vengo nuovamente contattata. Rifaccio il provino del brano e mentre aspetto noto dieci nomi di cantanti che prima di me avevano provato il brano e mi sono detta “ non è possibile che abbiano provato tutte queste cantanti. Se mi va bene questo provino come piccola punizione non dirò mai il loro nome”. Sinceramente sei uno dei primi a farmi il nome di Laura, una grande amica oltre ad essere una grandissima professionista che stimo ed amo molto.»

L’anno dopo è a Sanremo in gara con “Gente come noi”. Quando e perché ha deciso di cantare anche in italiano?

«Quell'anno, il 1995, Pippo Baudo mi vuole al Festival di Sanremo. All'epoca il mio produttore Marco Marati, peraltro il primo produttore di Laura Pausini, mi propose una canzone da portare in gara. Ascolto il brano, ma onestamente non la sentivo mia, ma gli diedi fiducia. Il tempo per presentare il brano in gara era davvero poco, così una sera mi sono seduta al pianoforte e ho composto “Gente come noi”. Quando Baudo l'ascoltò mi disse subito : “Questa è la Spagna che volevo!”»

Ha partecipato diverse volte al Festival della Canzone Italiana di Sanremo. L’ultima volta con Loredana Bertè. Come ricorda le sue partecipazioni?

«E' stata una settimana indimenticabile con Loredana. Fu proprio Loredana a chiamarmi e a volermi fortemente sul palcoscenico insieme a lei. E' stato bellissimo, ci siamo divertite come le matte e per di più abbiamo partecipato con una canzone davvero bella da cantare. Loredana è un personaggio unico, ha una grinta incredibile e una carica indescrivibile. Ha però un solo difetto: il suo carattere. Per forza di cose dopo un po' arrivi a scontrarti perchè è sempre arrabbiata con qualcuno. Proprio per questo motivo ci siamo perse di viste e separate. Resta però in assoluto la numero uno come rock star!»

Alcuni anni fa ha pubblicato l’ autobiografia “Quasi una confessione..Tutto quello che non ho mai detto” dove ha raccontato a cuore aperto i momenti più importanti e significativi della sua vita. Ha affrontato anche i periodi bui legati alla morte dei suoi genitori e di quando ha pensato di farla finita. Cosa l’ha spinta a pensare una cosa del genere?

«E' stato semplice. Avevo perso mio padre, poco dopo mia madre resta malata. Un anno e mezzo di calvario fino alla sua morte. Quando è mancata ricordo ancora quella sera: erano le 21.00 e restai a dormire con lei in ospedale. La sera dopo la sua morte avevo una serata, ma nonostante il dolore non potevo permettermi di annullarla e di far perdere il lavoro a chi suona con me ed ha una famiglia. Così decisi di esibirmi lo stesso. Non dimenticherò mai quella serata, mi ricordo che la voce mi si spezzava. A fine concerto sono entrata in una stanza d'albergo e ricordo che ho cominciato ad urlare come una pazza. Ho tirato avanti durante tutta la tournèe con l'aiuto di farmaci, ma ad un certo punto ho toccato il fondo non solo nell'anima, ma anche fisicamente. Del resto entrambe le cose sono collegate. Il forte dolore, unito allo stress e ai mesi di calvario patiti da mia madre hanno fatto il resto. Sono arrivata alla fine della tournèè chiudendomi completamente in me stessa e quando vivi da sola, credimi, tutto diventa più nero. Quando si passa un momento come questo è importantissimo avere vicino le persone che realmente ti vogliono bene, perchè quando sei da solo, chiuso in te stesso beh allora potresti fare davvero una stupidata. Ricordo ancora lo sguardo della mia gattina come se volesse dirmi "perchè fai questo?". Non so come, ma si aprì la finestra e tornò la luce. Certe cose non vanno fatte, non sono azioni da compiere per il rispetto verso i nostri genitori e chi ci ama.»

Le manca non aver avuto un figlio?

«Ti dirò l'ho perso una volta pochi mesi prima di dire addio a mia madre. Fu un anno davvero terribile per me. Era il 1997 ed ero impegnata nella tournèe per l'album “Lupi Solitari”. Forse è stato il destino a decidere, perchè un figlio non l'avevo mai cercato perchè il mio sogno era di avere una famiglia con due genitori che si volessero bene. Nella realtà non ho mai avuto una situazione sentimentale completa, che mi avesse fatto venire la voglia di dire “ecco la famiglia ideale”!. Per questo motivo non l'ho più cercato, perchè prima deve esserci un amore; anzi adesso come adesso, vedendo il mondo come va, se io avessi un figlio lo terrei a casa legato!»

Una carriera straordinaria. 10 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, tanti premi e riconoscimenti in Italia e all’estero. Eppure è ancora qui con la stessa grinta di sempre. Qual è il segreto?

«Amo questo lavoro. La musica è la mia vita. E' una passione, io quando canto e la mia voce sta bene viaggio con le canzoni che interpreto. Entro proprio in un altro mondo, in un'altra dimensione. E' un dono che mi è stato dato e di cui sono orgogliosa.»[MORE]

Com’è cambiata la musica e il mercato discografico negli ultimi 15 anni? Cosa ne pensa del proliferarsi dei talent show, che molte volte regalano facili illusioni ai giovani?

«La musica secondo me in questo periodo, anche se non seguo molto la musica italiana, è migliorata. Ci sono pezzi fortissimi, c'è molta più melodia rispetto agli anni passati e si fa musica di alta qualità. Sulla questione talent penso che siano perfetti per far emergere i giovanissimi, anche se hanno un grande difetto: creano illusioni. In due mesi questi ragazzi si trovano ad essere dei divi, ne abbiamo visti davvero tanti arrivare al top nel giro di pochi mesi. Se alle spalle non hai la gavetta, quel lavoro faticoso che hai scelto per passione e non per un fatto economico, beh ti bruci. Bastano pochi mesi di successo per perdere il contatto con la realtà e se non lo mantieni è davvero difficile quando poco dopo vieni abbandonato e dimenticato. Quando ho cominciato non c'era una lira, anzi quello che guadagnavi da una serata lo si investiva nella tastiera che avevi comprato a rate! Dopo i miei concerti sono tanti i ragazzi o ragazze che mi chiedono: come faccio a diventare famoso come te? Beh sono partiti male, bisogna cantare se si vuole cantare, perchè solo se ci si prova seriamente a farla questa professione può succedere qualcosa. Sai cosa dico sempre io? “chi vuole il successo a tutti costi non lo raggiungerà mai”, perchè il sucesso non è altro che la diretta conseguenza di un lavoro fatto nel tempo con tanto amore.
Quando suonavo col mio gruppo nelle discoteche, tra cui la Capannina a Forte dei Marmi, ricordo che c'erano diversi produttori che volevano investire su di me e mi dicevano “ti porto a sanremo”. Durante quel periodo ho sempre detto “no” al Festival che all'epoca era il top, perchè in quegli anni volevo solo cantare in inglese, mentre loro volevano propormi in lingua italiana.»

L’amore è stato da sempre al centro delle sue canzoni. Qual è la canzone d’amore più bella che ha cantato o che avrebbe voluto cantare?

«La prima che mi viene in mente “Davanti agli occhi miei”.»

Con “The Magic Of Love”, il suo nuovo singolo è tornata alla musica dance. E proprio vero che il primo amore non si scorda mai?

«Certo assolutamente. Ho pensato: "ho voglia di cantare in inglese". Così ho chiamato i miei produttori di un tempo insieme a mio fratello e ho detto “ ragazzi proviamo a fare qualcosa come ai bei tempi?” Così ci siamo ritrovati in studio con tutto il team riunito per una nuova canzone. Abbiamo riscoperto l'entusiasmo di un tempo e quella magia da cui poi nascono cose fatte col cuore. Così è nata il mio nuovo singolo “The Magic of Love”.»

Quali sono i progetti per il futuro? Ci sarà un nuovo album di inediti? Un nuovo tour?

«Ultimamente sono in giro per l'Europa, ho partecipato alla versione francese del programma televisivo I migliori anni. Prossimamente partirà un nuovo tour, probabilmente per il mese di maggio e contemporaneamente porterò avanti questo progetto in cui credo molto. Per il mese di dicembre, invece, arriverà un nuovo album di inediti tutti in inglese.»

Emanuele Ambrosio


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