Intervista a Nina Soldano, volto storico di "Un Posto al Sole"
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NAPOLI, 13 GENNAIO 2014 – Per la serie di interviste - fatte in esclusiva per InfoOggi da Stefano Telese - oggi cercheremo di conoscere un’attrice molto amata dal grande pubblico: Nina Soldano.
Nina Soldano, uno dei volti storici di Un Posto al Sole. Quanto c’è di Nina in Marina?
«Marina Giordano è una creatura di fantasia creata dagli autori, c’è poco di Nina in Marina. Diciamo che nel corso dei miei anni di militanza in Upas, l’ho resa in alcuni momenti più spigolosa e misteriosa, ed in altri fragile e maledettamente romantica. Gli autori hanno colto semplicemente questa mia vasta gamma di colori emozionali, regalandomi così, storie stupende per il mio personaggio».
Un posto al sole ha il vantaggio di entrare nelle case degli italiani. Per loro tutti sei Marina. All’esterno, nella vita reale, ti scoccia l’essere associata solo a questo personaggio?
«Veramente il pubblico o i Fans che mi capita spesso di incontrare, non mi associano mai a Marina, mi chiamano con il mio nome, ma se dovesse capitare, non mi disturberebbe affatto, anzi ne sarei felice». [MORE]
Quali sono secondo te i punti di forza di Un Posto al Sole?
«I punti di forza di un posto al sole sono vari: la semplicità di linguaggio e di immagini, la commedia napoletana che solo Upas riesce ad esprimere ad altissimo livello con P. Rispo e M. Honorato. I temi sociali che spesso si trattano con tanto rispetto e delicatezza, cercando anche di fare da educatore per i giovani che seguono Upas, raccontare gli amori smarriti, gli amori malati, gli amori sognatori e gli amori adolescenziali. Insomma c’e una vasta gamma di ingredienti buoni e succosi, con un Cast di tutto rispetto, che rendono un posto al sole unico nel suo genere».
Che aria si respira sul set?
«Tira una buona aria sul set, dolce e frizzante a seconda delle stagioni».
C’è un collega di Upas al quale sei particolarmente legata?
«Sono legata a tutti gli attori, ognuno col proprio carattere, con la propria frenesia, con la propria leggerezza o con la propria pesantezza. Distratti o pignoli, io li amo tutti. Fanno parte di me».
Tv, cinema e teatro. Cosa ti affascina di più?
«Cinema /Tv/ Teatro per me non c’è differenza. Parliamo di Arte».
Clome nasce la tua passione per lo spettacolo?
«La recitazione dentro di me, quindi lo spettacolo, nasce per gioco durante la mia infanzia, che è diventata passione nell’adolescenza e che poi è diventato mestiere/lavoro nella maturità».
Ci sono attori con i quali vorresti lavorare? E con quale regista?
«Sì, mi piacerebbe lavorare con tanti attori. Anche di registi avrei una lista lunga, ma, proprio perché è lunga, è meglio che mi fermi qui».
Come è il tuo rapporto con i social network?
«Il mio rapporto con i Social è stupendo. Sono sempre presente quando il tempo me lo permette. Mi fa piacere stare a stretto contatto con il pubblico, con i fans, renderli partecipi non solo del mio pubblico, ma anche del mio privato. Sono tanti e sempre presenti da tanti anni ormai. Diciamo che è il mio modo per ringraziarli del loro affetto telematico».
Quali sono i valori ai quali tieni particolarmente?
«I miei valori? Semplice! La verità, la semplicità, l’umiltà, l’altruismo, la generosità… vivere la vita a tutto tondo sempre col sorriso, anche nei periodi no».
Puoi raccontarci qualche aneddoto sui tuoi primi provini?
«La primissima volta che feci il provino di fiction venni convocata da Enrico Maria Salerno agli Studi De Paolis. Fu un bel provino su parte con tanto di costume di scena, macchina da presa e un teatro già allestito per la scena come se fosse un vero giorno di set. Ero vestita da Piero Tosi grande costumista, indossai un abito della Cardinale nel Gatto Pardo, fu una vera emozione la mia. Mi sembrava di morire, non sentivo più le gambe e il cuore lo sentivo in gola. Ma Salerno fu talmente abile, uomo di mestiere e di grande sensibilità, che riuscì a tirarmi fuori tutto quello che potevo esprimere in quel provino. Vinto il provino su parte venni poi ingaggiata per la primissima fiction (lunga serialità) dal titolo “Disperatamente Giulia”».
Cosa fai nel tempo libero?
«Ad avercelo il tempo libero. La mia vita è frenetica. L’unico periodo dove posso dedicarmi completamente a me è nel mese di Agosto. Dove mare, sole e tanto relax fanno da protagonisti».
Quali sono le tue letture preferite?
«Amo principalmente i libri di Filosofia».
Se dovessi guardare al futuro, come ti immagineresti?
«Non guardo mai troppo avanti a me. Vivo il presente, vivo attimo per attimo».
Ci sono persone che hanno un ruolo fondamentale nella tua vita?
«Si, è da tre anni che Teo, il mio compagno, ha un ruolo fondamentale nella mia vita».
Secondo te, per riuscire nel mondo dello spettacolo quanto contano la fortuna e lo studio?
«Guarda io sono sempre stata fatalista. Le situazioni, le cose, stare nel posto giusto al momento giusto o gli incontri importanti che possono cambiare il percorso di ognuno di noi, se è scritto da qualche parte, prima o poi arriva. Certo, lo studio, il sacrificio, la determinazione, la dedizione e il carattere combattivo aiutano molto. Bisogna solo saper aspettare, ma senza mai adagiarsi sugli allori».
Quali pensi siano le doti fondamentali che un’attrice di successo deve avere?
«Non basta essere telegenici per bucare lo schermo. Un'attrice principalmente deve avere talento. Dote che oggi a mio avviso ne hanno in poche».
C’è un ruolo che hai sempre sognato di interpretare?
«Sì, mi piacerebbe interpretare un’eroina di altri tempi, magari un bel film in costume, dove posso tuffarmi in un’epoca a me sconosciuta ed imparare a muovermi in abiti del 700 o dell’800, dove la postura e l’atteggiamento e il modo di parlare era completamente diverso da i nostri giorni moderni. Così facendo potrei studiare quell’Epoca, e questo per me, che amo il mio lavoro, sarebbe meraviglioso. Metterei così in opera il mestiere dell’Attore. Il mio».
Progetti futuri?
«Alla prossima intervista».
Intervista di StefanoTelese
Foto di G.D'Anna