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CATANZARO, 6 FEBBRAIO 2014 - Già domani la Provincia di Catanzaro affiderà i lavori in somma urgenza per la sistemazione delle principali situazioni di pericolo determinate dalla piena del fiume Crocchio, che nel corso dell’ultima ondata di maltempo ha esondato causando danni ai terreni e situazioni di pericolo. La Provincia conosce bene e tiene sotto costante monitoraggio la situazione del Crocchio, un corso d’acqua che nasce in Sila e che, una volta arrivato nei pressi del litorale ionico, prosegue senza argini per tutto il suo percorso, mettendo in pericolo in caso di piena tutta l’area industriale di Botricello e la zona di Cropani marina.
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“L’intervento in somma urgenza - spiega il Commissario straordinario della Provincia Wanda Ferro - pur nelle ristrettezze economiche, si è reso necessario per limitare i danni ed evitare che le acque mettano a rischio le zone abitate e le numerose aziende del territorio. Si è consapevoli, peraltro, che questo genere di interventi servono soltanto ad affrontare una situazione di pericolo, ma rischiano di essere inutili senza la costruzione di opere strutturali come gli argini, che possano impedire ad una nuova piena di spazzarle via, creando nuovi danni.
Per investire le risorse pubbliche in una reale azione di salvaguardia del territorio, e non dare l’impressione di gettare al vento i soldi dei cittadini, da tempo la Provincia di Catanzaro insiste sulla necessità del finanziamento, da parte di Governo e Regione, dei lavori di messa in sicurezza dei corsi d’acqua e di contrasto al dissesto idrogeologico. Quella dei fiumi, infatti, è una materia delegata nel 2006 dalla Regione alle Province, senza che al passaggio delle competenze, e quindi delle responsabilità, sia corrisposto il necessario trasferimento di risorse lavorative, strumentali e finanziarie. Per quanto riguarda il Crocchio, la Provincia di Catanzaro sta comunque redigendo il progetto definitivo di alcuni interventi strutturali finanziati con l’Apq. Prima dell’estate saranno realizzate importanti opere di difesa nelle zone più critiche del corso del Crocchio, ovvero nei pressi delle zone abitate e della zona industriale”.