Incontro sul tema “Donne e Lavoro” promosso dalla Fidapa di Lamezia Terme
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LAMEZIA TERME (CZ) 22 OTTOBRE - «L’emancipazione femminile ha consentito alla donna di stabilire un rapporto di pari opportunità di genere ma ha comportato anche nel lavoro una serie di difficoltà e problematiche specie nel momento in cui la donna si è interrogata sul bisogno di scegliere la famiglia o la carriera».
A sostenerlo è stata la presidente della Fidapa di Lamezia Terme Enza Galati nell’introdurre l’incontro, promosso dalla Fidapa su “Donne e Lavoro – Lavoro e donne: limiti e soluzioni nella società di oggi”. Pur essendo numerose le conquiste ottenute dalle donne nel corso dei secoli tuttavia ancora oggi esistono pesanti disparità di genere nell’accesso al lavoro che – secondo la presidente Galati - vanno rimosse partendo dalle radici. Secondo gli ultimi dati Istat –ha proseguito - la percentuale di 30-34enni con un titolo di studio terziario è del 32,5% per le donne rispetto al 19, 9% degli uomini. Subito dopo la laurea, però, il risultato si ribalta. Solo il 59,2% delle donne neolaureate lavora contro il 64,9% degli uomini».
Sulla stessa linea la presidente del distretto Sud Ovest Giusy Porchia, la quale ha sottolineato «l’evoluzione della donna, non più angelo del focolare domestico», e la necessità di riconoscere i suoi diritti spesso calpestati specialmente nel campo del lavoro dove spesso – ha affermato Cynthia Ceniti, referente di sezione gruppo di lavoro Teaming up, - subisce mobbing , stalking, molestie sessuali, non sono considerate violenza anche se la donna perde l’autostima di se stessa, condannata all’isolamento per l’omertà derivante una mentalità mafiosa».
Da qui l’esigenza di fare rete tra le donne, come avviene tra gli uomini, chiedere leggi più severe per colpire l’uomo e realizzare dei servizi che possano aiutare le donne a conciliare il lavoro esterno con la famiglia e quindi istituire asili-nido, purtroppo carenti a Lamezia, strutture per gli anziani, mezzi pubblici per facilitare lo spostamento tra i vari luoghi, riparare le strade dissestate, buie, che aumentano lo stress e l’incidenza di infarti.
Sarebbe opportuno chiedere alla politica femminile di avvicinare le donne al web promuovendo corsi di formazione sul computer, sulla telematica, strumenti veloci ed ecomonici per lo svolgimento di lavori qualificati ma anche lavori semplici della vita quotidiana come fare la spesa, vedere il conto in banca e altro. «La battaglia per una completa parità di genere è ancora lunga e dura» - ha dichiarato Franca Dora Mannarino, componente distrettuale gruppo di lavoro Teaming up, per la quale bisognerebbe «cambiare il sistema sociale», per affrontare altre questioni come quella relativa al lavoro casalingo, invisibile, non valorizzato, considerato soltanto fatica perché non pagata a differenza del lavoro anche se contribuisce al miglioramento dell’economia in modo non indifferente.
Le donne che lavorano nel pubblico inpiego , in particolare nel settore dell’istruzione, sono il 73% , ma scarsa è la loro presenza nella Regione Calabria tanto che «dal ’70 in poi solo 17 donne sono transitate nel Consiglio Regionale» ha spiegato Tonia Stumpo, consigliera di Parità della Regione Calabria, ribadendo l’ esigenza di fare rete per poter raggiungere qualche obiettivo come presentare «la candidatura almeno di una donna». La consigliera nazionale di Parità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Francesca Bagni Cipriani, illustrando il suo compito in ambito ministeriale ha sostenuto , tra l’altro, che la Regione dovrebbe promuovere dei corsi per formare competenze sull’ organizzazione delle imprese e sul percorso di valorizzazione delle personalità sul posto di lavoro nel rispetto della Costituzione, delle leggi italiane ed europee per « essere soggetti attivi capaci di costruire sensibilità e conoscenza sul benessere organizzativo».
Lina Latelli Nucifero
Foto: Ceniti – Mannarino – Porchia – Galati – Cipriani - Stumpo