Incontro all’Uniter sul recupero degli antichi monumenti lametini
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LAMEZIA TERME (CZ) «Il recupero dei monumenti del Lametino che i ragazzi conoscono poco e la religiosità legata al culto di San Francesco di Paola» è – secondo il professore Italo Leone - la finalità dell’incontro, da lui moderato e organizzato dall’Uniter di Lamezia Terme, presieduta da Costanza Falvo D’Urso, sul libro “Il convento dei Minimi di Gesù e Maria di Maida” scritto da Leo Greto Ciriaco, presidente dell’Associazione “ La lanterna” e l’architetto Domenico Mazza. «Il testo è diviso in due parti, di cui la prima– ha precisato l’architetto Mazza - riguarda l’aspetto storico sviluppato da Ciriaco, mentre la seconda è quella che riguarda me sulla ricerca di documenti storici antichi indispensabili per la ricostruzione tridimensionale del convento di Maida, noto come convento di San Francesco di Paola».
L’idea di promuovere il progetto, per valorizzare questo bene architettonico di Maida, è nato nell’ambito dell’Associazione culturale “ La lanterna” sia per attirare l’attenzione di chi intende approfondire l’argomento in base al materiale raccolto dagli autori e sia dei politici o di chi di competenza vuole mettere mano a questo bene per recuperarlo. La parte grafica acquista una valenza particolare a livello architettonico per la ricostruzione del monumento di cui si hanno scarse notizie alcune delle quali reperite presso l’Archivio di Stato di Catanzaro e quello di Lamezia Terme. « Oggi – ha affermato Leo Greto Ciriaco – di quel convento, costruito nella seconda metà del Quattrocento, rimangono solo ruderi come la copertura della sacrestia, una parte adibita a chiesetta e un’altra parte a porticato dove ogni anno si svolge la tradizionale sagra dei ceci locali detta “ Cicerata”.
Il convento è uno dei primi 10 costruiti in Calabria nel 1508 mentre quello di Sambiase era stato costruito 40 anni dopo ed aveva a disposizione la chiesa, possedeva beni, orti, spazi, terreni che arrivavano fino all’attuale piazza Fiorentino .«Rapporti di fraternità – ha sostenuto Ciriaco – legavano i conventi di Maida e Sambiase che erano i due unici conventi di Calabria Citra.
Il convento di Sambiase aveva alle spalle la piana di Sant’ eufemia e quindi era molto ricco dal punto di vista economico anche per l’allevamento di bestiame». I terremoti del Seicento e del Settecento hanno lasciato segni devastanti del loro passaggio distruggendo non solo il convento di Maida ma anche tanti altri conventi che sarebbe opportuno portare al loro antico splendore mediante ricostruzioni o restauri.
Oggi, con la riforma Franceschini si tende più alla valorizzazione dei Musei che al restauro ed alla ricerca poiché richiedono più soldi oltre a comportare anche un certo ritardo per quanto riguarda la frubilità . «Quello che si potrebbe fare per il convento di Maida – ha detto l’assessore alla Cultura Giorgia Gargano – è promuovere gli scavi per portare alla luce tutto quello che si trova sottoterra» .
Foto: Ciriaco e Mazza
Foto: Ciriaco Falvo D’Urso Mazza
Lina Latelli Nucifero