Inchiesta Maroni, la difesa chiede il trasferimento da Milano a Roma
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MILANO, 31 LUGLIO 2014 - La difesa del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il quale è indagato per induzione indebita, ha presentato alla procura di Milano e presso la Procura generale della Cassazione un’istanza per chiedere il trasferimento dell’inchiesta dal capoluogo lombardo alla Procura di Roma.
Tale richiesta è stata motivata segnalando l’incompetenza territoriale dei magistrati milanesi a indagare. Nelle fasi iniziali l’inchiesta era nelle mani della Procura di Busto Arsizio, ma nei giorni scorsi è stata trasferita a Milano, nella fattispecie è stata affidata al pm Eugenio Fusco. Adesso bisognerà attendere l’8 agosto, data nella quale dovrebbe essere nota la decisione della Procura di Milano e della Procura generale della Cassazione.
Secondo i pm il governatore lombardo, tramite il capo della sua segreteria, Giacomo Ciriello, avrebbe effettuato numerose telefonate di pressione ai funzionari di Expo 2015 e di Eupolis, al fine di far ottenere dei contratti di collaborazione a due sue ex collaboratrici, Maria Grazia Paturzo, la quale non è indagata, e Mara Carluccio.
All’interno dell’inchiesta, in merito al contratto della Carluccio, l’imputazione di Maroniè stata modificata da induzione indebita in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Tra gli indagati risultano anche la stessa Carluccio, il direttore generale di Expo, Christian Malangone, un manager di Eupolis, Alberto Brugnoli e lo stesso braccio destro di Maroni, Giacomo Ciriello.[MORE]
Nelle scorse settimane la Procura di Busto Arsistizio aveva tra l’altro aperto un nuovo filone di indagini riguardante alcuni viaggi per il World Expo Tour, ovvero le missioni internazionali organizzate dalla Regione Lombardia per promuovere l’Esposizione universale.
(Immagine da espresso.repubblica.it)
Giovanni Maria Elia